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Room 108

18-02-2008

HIDDEN PLACE

"Fantasia Meccanica"

Cover HIDDEN PLACE

(HellektroEmpire)

Time: (40:02)

Rating : 7

In una scena italiana che, almeno a livello di gruppi, continua a crescere ed a mietere consensi in giro per il mondo, giungono finalmente al debutto ufficiale anche gli Hidden Place, quartetto nostrano che ricordiamo per il CDr autoprodotto del 2005 "Weather Station". Ed italianissime sono anche le influenze dei Nostri, che di sicuro hanno inteso recuperare le sonorità che furono dei Kirlian Camera e, più marcatamente, dei torinesi The Frozen Autumn, e non è quindi un caso ritrovare qui proprio Diego Merletto (fondatore dei Frozen Autumn, appunto), segnatamente alle prese con un paio di remix, con alcune parti vocali e persino nella veste di grafico per lo scarno ma efficace booklet. Ma il sound degli Hidden Place recupera in pieno la miglior tradizione coldwave di stampo elettronico in generale, e lo fa tenendo ben presenti quali punti di riferimento sia i pionieri Kraftwerk che i longevi ed importantissimi Clan Of Xymox. Una simile introduzione potrebbe far pensare ad un gruppo-fotocopia dei suddetti nomi, ma sarebbe un errore pensarlo: certo, le sonorità prescelte dal quartetto potranno anche risultare obsolete per alcuni (ed in effetti il freddo suono vintage di questo debutto riporta direttamente a certi lavori degli anni '80), ma sicuramente va riconosciuta alla band la capacità di interpretarle a dovere, con forza ed autentica passione. "Fantasia Meccanica" è un lavoro piuttosto breve, ma dalle canzoni incluse traspare netta la volontà di recuperare una tradizione musicale per dar vita a sonorità che, alla fine, mostrano di funzionare a dovere, sia che si tratti di un brano di gran carattere come "Climax Soul" che di un frangente più melodico ed avvolgente come "Centre Of My Mind". Gli Hidden Place mostrano inoltre il giusto affiatamento, guidati dalla voce di quella Sara Lux Vitelli che tanto sapientemente riesce ad infondere ulteriore freddezza ad un sound dal gusto squisitamente 'glaciale'. I due remix curati da The Frozen Autumn sono entrambi per l'opener "Spazio Zero", in origine puramente strumentale ma decisamente più interessante nel secondo remix (che chiude il disco), dove è Diego Merletto ad occuparsi delle parti vocali, peraltro usando per la primissima volta l'italiano. Senza uscire troppo dal seminato dei gruppi citati poc'anzi, gli Hidden Place riescono ad assemblare un'opera che di certo troverà estimatori fra i seguaci della migliore coldwave elettronica: un traguardo importante in attesa dei prossimi lavori, nei quali i Nostri dovranno doverosamente spingere verso una maggiore personalità partendo proprio dalle cose che, attualmente, riescono loro meglio.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.myspace.com/hiddenplaceitalia