02-03-2025
POST CONTEMPORARY CORPORATION
"Patriottismo Psichedelico"
(Musica di un certo livello)
Time: CD (47:40)
Rating : 8
La nuova opera della Corporazione Post Contemporanea di Zekkini & co. - la quarta sulla lunga distanza in vent'anni d'intermittente discografia - è anche l'occasione per rendere un ultimo omaggio a Dario Parisini, chitarrista e fondatore del gruppo, nonché personaggio cardine della scena bolognese (soprattutto per la militanza negli storici Disciplinatha), scomparso nel 2022. Come sottolineano le note ufficiali, fra i tredici brani dell'opera vi è materiale già noto (chi ha familiarità col progetto riconoscerà facilmente più versi), ma presentato in nuove versioni, e sono come al solito il produttore e polistrumentista Roberto Passuti ed il fidato Luca Oleastri, assieme a qualche altro ospite (come Antonello Manzo ed il suo importante apporto col violoncello) ed al compianto Dario (qui presente con le sue ultime registrazioni inedite, autore di una prova ancora una volta versatile e perfettamente calzante), ad accompagnare le spoken words sferzanti di Zekkini, in un tessuto sonoro che oltrepassa agilmente i limiti tra rock, dance e scuola industriale, pescando anche al di fuori della (post)contemporaneità. È ovviamente Zekkini a catalizzare l'attenzione, con testi, o meglio, parole come dardi che trafiggono e condannano con spietato sarcasmo attraverso citazioni pungenti, associazioni argute ed allusioni taglienti quell'uomo i cui nobili ideali giacciono a morire sulla carta, incapace d'azione perché svendutosi integralmente al disimpegno ed al mal comune relativizzato, qui messo a nudo dal narratore nelle sue miserie più basse, nella sua pochezza d'animo, nel suo spirito agonizzante e nelle sue ipocrisie laceranti. Dalle pacate e suadenti movenze felpate dell'iniziale "La Giornata di un Nevrastenico" (omaggio ai "Canti Orfici"di Dino Campana, da cui sono presi i versi) alla dura spigolosità ritmica di "Pellegrini dell'Innocenza", passando per le pulsioni disco-dance di "Nostalgia Unghiuta di Kuala Lumpur", la piangente mestizia di "Estremo Settentrione", gli impietosi verdetti di "Palingenesi Tardiva", i nervosismi da camera di "Avamposto della Religiosità Visionaria", l'ansiogeno cut-up industriale di "Incuranti", lo stridente delirio noise di "Le Vostre Putride Esistenze non Valgono una Cicca" e via discorrendo, non vi è dispersività in un songwriting che non si pone limiti, ma che neppure esonda nel volerli a ogni costo superare. C'è anche l'occasione di recuperare, opportunamente rivisti, due brani apparsi solo su altrettanti vinili 7", ossia l'ariosa ballata elettroacustica "Bob Marley Era Una Brutta Persona" e, soprattutto, il gioiellino "Heimat" realizzato assieme ai Porta Vittoria, reso un luminoso e melodioso valzer marziale che esalta il sontuoso coro in tedesco, facendo da sfondo al tramonto dell'Occidente, "osceno, rispettabile e senza pudore", come sentenzia Zekkini. Spunti a non finire, semantici come musicali, nell'opera più certosina e meglio bilanciata della Corporazione, magnificamente racchiusa in un bel digipack completo di esaustivo booklet e quattro cartoline, raffiguranti altrettante opere visuali - intellettualmente provocatorie, manco a dirlo - del poliedrico Zekkini.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://postcontemporarycorporation.bandcamp.com/
https://musicadiuncertolivello.bandcamp.com/