29-12-2024
FORCES OF LIGHT
"Urban Legends"
(ScentAir Records)
Time: CD (58:37)
Rating : 7
Così come molti artisti paiono smaniosi di pubblicare a intervalli brevi, ce ne sono altri che, invece, si prendono tutto il tempo necessario per alzare la fatidica asticella. Fra questi ultimi figurano senza dubbio i Forces Of Light, trio torinese che esordì sulla lunga distanza nel novembre del 2017 col positivo "Darklights" per l'americana WTII Records, e che solamente lo scorso maggio, dopo ben sei anni e mezzo, ha rilasciato l'atteso secondo album, stavolta sotto l'egida della russa ScentAir, che lo commercializza in un essenziale digipack a tinte scure. Fedeli all'electro/synth-pop esibito nel debut, i tre tornano con un sound rafforzato e meglio rifinito, sfoggiando nell'arco di tredici brani un apprezzabile ventaglio di soluzioni, sulla scorta di una maggior consapevolezza dei propri mezzi. Già dall'opener "Blow Wind", educata e carismatica, si evincono i segnali di crescita complessiva della band, ora più coesa e capace di sostenere (quasi) un'ora di musica senza mai dare impressione di stanchezza o perdita di lucidità. In un lavoro dove non mancano omaggi a nomi che hanno verosimilmente influenzato il sound dei FoL, che siano glorie del passato come i Bronski Beat ("Liquid Hiding") o realtà ancora in auge come gli And One (l'ammiccante e ritmato singolo "Illusion And Deception"), non difettano momenti capaci di mostrare fino in fondo i passi avanti compiuti dal trio, come la già citata opener, o il riuscito - e non unico nel disco - esperimento col cantato in italiano dell'ottantiana "Synthetic Love", o la più solida e penetrante "Ragnarock" (con tanto di chitarra e ritmiche marziali), o ancora la suadente e notturna "Eternity", apice del pathos col suo intenso refrain. Mr. Light resta singer più audace e coraggioso della media del settore, ed anche se qua e là certe soluzioni vocali possono apparire velleitarie, la sua prova si rivela importante nello sforzo di dare un'impronta personale e caratteristica ad un progetto che, per cercare un adeguato termine di paragone con sonorità affini, non ha certo meno potenziale di nomi più affermati come i tedeschi Loewenhertz o gli argentini Hidden Souls. Lavorando su una fase di rifinitura che dia massima attenzione anche ai dettagli e concentrando gli sforzi su quelle soluzioni che meglio hanno funzionato sin qui, il gruppo piemontese potrà sicuramente crescere ancora e raggiungere quei più alti traguardi che paiono alla sua portata.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://www.facebook.com/forcesoflight2016/