Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 108

29-12-2024

AYN & MARLEN UND MARLEN

"Voices Phenomena"

Cover AYN & MARLEN UND MARLEN

(Toten Schwan Records)

Time: CD (57:49)

Rating : 6

A distanza di due anni dal precedente "From The Floor Below", il duo nostrano torna con la terza fatica sulla lunga distanza, patrocinata nuovamente dalla Toten Schwan in confezione digifile con libretto dei testi. Laddove la precedente prova si divideva tra darkwave e folk a più declinazioni, stavolta Ayn (Christian Nicolao) e Marlen Und Marlen (Simona Boglietti) optano per un suono più oscuro, elettrico, lento e vibrante che pare per certi versi voler abbracciare talune derive doomish (Khost, Corrupted), con una dualità vocale talvolta anche cruda e spesso salmodiante. Benché meno incline alla darkwave vera e propria, l'album non manca di omaggiarne gli stilemi tanto con "Ajna" quanto con la dolcemente psicoattiva "Into The Eyes", mentre la componente più folkish viene sostanzialmente relegata a quella "Shades" di più ampio respiro che cela nervosismi. Molto più spazio, invece, per quella maggior durezza portata da una vibrante chitarra distorta, con la sofferta "Sahasrara", il blackened doom di "O.B.E." e via dicendo, anche se il meglio ci viene offerto coi momenti più raffinati dell'opera, vale a dire la sottile e drammatica "Knife Is Set To Divide" e quella title-track dall'intreccio magnetico in cui la vocalità funziona decisamente meglio che in altri frangenti. Ai due non mancano certo né la volontà né il coraggio per spingere la propria ricerca verso sonorità ogni volta diverse nei colori e nelle sfumature, e di ciò va dato loro merito, ma permangono quelle sbavature (vocali come strumentali) e quei limiti strutturali del precedente opus, così come rimane quella necessità di rifinire un suono che, se ripulito a dovere e reso più cristallino, potrebbe svelare sfumature e dettagli con quell'efficacia che ancora manca a livello di produzione. Progetto comunque interessante che, mettendo a fuoco certe apprezzabili idee, potrebbe arrivare a compiere l'auspicabile salto di qualità.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://ainendegehencollective.bandcamp.com/

https://totenschwan.bandcamp.com/