Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 108

07-07-2024

LACRIMA NOIR

"L'Attesa Che Uccide"

Cover LACRIMA NOIR

(Swiss Dark Nights)

Time: CD (43:18)

Rating : 7.5

La fiamma di gioventù può ardere ancora, sepolta in profondità sotto la brace, tanto da riaccendere e far divampare il fuoco dopo trent'anni? La storia di Ignazio Mele, che fu fondatore e cantante dei Lacrime Di Cera (quartetto sardo il cui album "La Vanità Del Sangue", autoprodotto su nastro nel lontano 1994, resta l'unico lascito), ci dice che ciò non soltanto è possibile, ma che un così inaspettato ritorno, anche dopo tanto silenzio, può ancora fare la differenza, senza lasciare il minimo dubbio sulla sincera passione che ne guida le sorti. Trent'anni dopo, Ignazio torna da solo, senza i compagni con cui firmò quell'unico, indimenticato pezzo di storia dell'underground nazionale, e lo fa variando saggiamente il monicker, conscio di come questa debba essere una nuova avventura, pur coi legittimi legami col passato. E questi ultimi non potevano mancare, a partire dalla conferma dell'italiano per le eccellenti e drammaticamente intense liriche, passando inevitabilmente per una vocalità che evidenzia nuova consapevolezza, in un impianto sicuramente meno votato all'impatto rispetto al '94, ma decisamente più ricco di soluzioni e sfumature, oltre che rifinito con un certo gusto sinfonico che affiora a più riprese nelle trame abilmente tessute da Ignazio. Racchiuso in un elegante digipack completo di booklet coi testi, l'album vede il suo creatore inanellare nove brani di qualità e spessore, figli di una scrittura ispirata, dall'intensamente sinfonica opener "Michelle" al drammatico notturno finale "Visioni Alterate", senza che si palesino cedimenti o passaggi a vuoto. Gli amori del passato riemergono sotto nuove e più raffinate forme, come anche la verve elettrica (la nervosa e vorticosa "Dusseldorf Noir", l'impetuosa e vibrante "Le Viole"); la vena darkwave è tutt'altro che sopita (l'agile "L'Azzurro Silenzio" è una potenziale, magnetica hit), ben bilanciata dal corollario sinfonico di cui sopra (la sontuosa e marziale "Vespero"), e se l'ariosa "A Lume Spento" - con ospite al basso Sofia Ash - non ha timore di sfidare il dancefloor col suo battito pulsante, è però "L'Attimo Morto" a rappresentare il vero, carismatico picco emozionale dell'opera. Giusto e fors'anche doveroso il sincero omaggio a ciò che fu trent'anni fa coi LdC, rappresentato da una pregevole nuova versione di "Cenere", qui caricata di nuova enfasi. Non possiamo che plaudire allo spirito di Ignazio, nel cui cuore questa musica, così affascinante, inebriante e carica di sensazioni necessarie per chi filtra la vita attraverso le tinte scure dello spettro cromatico, non si è mai realmente fermata.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://www.facebook.com/profile.php?id=61556512187881

https://swissdarknights.bandcamp.com/