Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 108

31-12-2023

SPIRITUAL FRONT

"The Queen Is Not Dead"

Cover SPIRITUAL FRONT

(Prophecy/Auerbach Tonträger)

Time: CD 1 (49:59); CD 2 (31:01)

Rating : 8

Arriviamo con notevole ritardo a parlare dell'ottava fatica sulla lunga distanza della band romana, che usciva la scorsa estate via Prophecy/Auerbach Tonträger in svariati ed eccellenti formati, ma lo facciamo con estremo piacere, giacché ben conosciamo le qualità artistiche ed umane del leader e fondatore Simone Salvatori, autentico personaggio capace di traghettare nell'arco di una onorata carriera la sua creatura verso vette artistiche significative ed ammirevoli, ottenendo i consensi ed il rispetto che un progetto di respiro internazionale come SF ha ampiamente mostrato di meritare. Assenti dai tempi dell'ottimo "Amour Braque" (2018), i Nostri tornano con una release particolare come "The Queen Is Not Dead", con la quale rendono il proprio sincero e partecipato omaggio agli Smiths, la storica band britannica che è stata una influenza fondamentale per ogni membro degli SF. Dicevamo dei molti formati, fra cui ben tre in vinile con annesso ulteriore 7", ma la versione da avere è senza dubbio quella in doppio CD digibook a 48 pagine, non soltanto per la splendida confezione e veste grafica, ma anche per il secondo dischetto, ricco di gustose versioni alternative. Il piatto forte è ovviamente il primo dischetto, nel quale la formazione capitolina interpreta 15 brani - quasi tutti singoli di successo - della leggendaria band di Manchester, attorniata da un nutrito gruppo di ospiti anche celebri (King Dude, musicisti da nomi quali Calexico, Mgla, My Life With The Thrill Kill Kult, Banco Del Mutuo Soccorso, Me And That Man, etc...), chiamati a puntellare con la consueta ampia pletora di strumenti e voci una serie di cover sicuramente fedeli ai brani originali, ma non prive di quel tocco "alla Spiritual Front" che va ad arricchire diversi passaggi. Simone, da frontman esperto ed intelligente, tiene fede al proprio riconoscibile stile vocale senza mai provare a scimmiottare Morrissey, come era lecito aspettarsi da un artista della sua levatura, e sulla scorta della sua sempre impeccabile prova vocale prendono vita tutta una serie di cover pienamente riuscite, in particolare le eccellenti riletture di "How Soon Is Now?", "Girlfriend In A Coma", "The Boy With The Thorn In His Side", "Barbarism Begins At Home" e "Please, Please, Please Let Me Get What I Want". Sono undici le versioni alternative dei pezzi appena ascoltati presenti nel secondo CD, nel quale l'impiego del corno di Rino Pecorelli e del sestetto d'archi si fa più determinante, specie nelle quattro versioni orchestrali e strumentali in scaletta. Gli archi si rivelano fondamentali anche nei momenti migliori del dischetto, ossia la versione acustica della mitica "Bigmouth Strikes Again" e, soprattutto, le drammatiche interpretazioni di "Barbarism Begins At Home" e "There Is A Light That Never Goes Out", mentre tocca ad "How Soon Is Now?", catturata live per sola voce e chitarra presso una tomba etrusca, chiudere i giochi come si conviene, sottolineando come Simone sia un autentico portento anche in solitaria. Un tributo sincero e sentito fino all'ultima nota, atto d'amore reso con umiltà e rispetto da parte degli SF verso quegli Smiths che così tanto hanno significato per la loro formazione artistica (e non solo), pienamente riuscito laddove troppi altri sarebbero risultati unicamente ridondanti o, peggio ancora, riverenti sino al servilismo. E ci piace pensare che sia Morrissey che Johnny Marr apprezzerebbero, dall'alto del mito cui sono assurti.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://spiritualfrontofficial.bandcamp.com/

https://en.prophecy.de/