12-08-2023
PANKOW, FM and ALEX SPALCK
"Franz Schubert's Winterreise"
(Boronia Schallfolien)
Time: 2 x LP: (74:45)
Rating : 8
Col ritorno vent'anni addietro dei Pankow (l'album di reunion "Life Is Offensive And Refuses To Apologize" nel 2004 per la Minus Habens, seguito poi da quattro lavori sparsi per i primi decenni), si celebrava la piena ripresa della collaborazione artistica tra Maurizio Fasolo (fm) ed Alex Spalck (all'anagrafe Alessandro Micheli), elementi indiscutibilmente riconosciuti come vera anima e spirito della leggendaria band fiorentina, tra i massimi esponenti della musica industrial al mondo. Dalla riformazione nel 2003, il duo ha magistralmente portato avanti a testa alta l'effige di maestri dell'electro-industrial/EBM, sia tramite l'approvazione della critica, e in seguito anche dei musicologi, che col riconoscimento commerciale (l'album "And Shun The Cure They Must Desire" del 2013 uscì per la blasonata Out Of Line, ad esempio). Dopo i due precedenti full-lenght "Der Doctor Schnabel Von Rom" e "Never Trust A White Man" per la fiorentina Contempo, questo nuovo lavoro realizzato esclusivamente dai due membri storici non ha una natura trasversale rispetto al resto del catalogo del gruppo. I due artisti hanno sentito la necessità di elaborare un monicker più esplicativo per descrivere il senso profondo del progetto; un derivato, un ramo che comunque cresce dal fusto coll'immancabile p maiuscola cirillica incisa sopra. Per questo l'album non va erroneamente ritenuto una pubblicazione apocrifa agli occhi dei fan, né tantomeno un lavoro parallelo e dozzinale. Questa interessante e memorabile rivisitazione dei ventiquattro Lieder composti da Franz Schubert in forma post/industrial è a tutti gli effetti il nuovo disco dei Pankow. Franz Schubert compose il ciclo del "Viaggio d'inverno" (Winterreise) nel 1827, ispirato come per la maggior parte delle sue opere, dai versi del poeta tedesco Wilhelm Müller, prossimo all'oblio se il compositore viennese non avesse proprio con il suo "Winterreise" raggiunto uno dei vertici registrati nella storia della musica e della cultura occidentale. Il lavoro di Schubert è la più sublime celebrazione del Romanticismo germanico del XIX secolo in note, ricco e complesso nella sua inventiva unicità, soprattutto tematica; il ricorrentissimo personaggio-archetipo del Wanderer, quel viaggiatore goethiano panteista e umanista che si ritrova nella memoria culturale non solo tedesca, ma europea, mondiale, universale. Spalck e Fasolo portano avanti il lascito, ispirati da sonorità non troppo ricorrenti nella più consueta carriera precedente. Il Winterreise a marchio Pankow è un lavoro sorprendente, quanto piuttosto distaccato dai sintetismi electro/EBM e i ritmi ossessivi così cari alla Berlino di quarant'anni fa, città ormai seconda patria per i nostri. Si respira piuttosto un'inebriante estetica post/industrial, che racchiude e approfondisce un po' tutta l'evoluzione del genere. Essendo il ciclo stato composto per pianoforte e canto, la cupa forma industrial cede spazio a un neo-classical tardo-romantico, un po' neo-folk, un po' kammerspiel, un po' martial, con addirittura dotte sfumature cantautoriali, intensissimo soprattutto nel ricreare lo stesso titanico furore dell'esecuzione classica. Tanto da permettere a Spalck e Fasolo, in una sincera e preparata rielaborazione, d'infrangere quegli schematismi puristi, utili solo a negarsi l'occasione di esperienze musicali uniche. Entrambe le due edizioni del doppio vinile, una numerata e l'altra no, sono in edizione limitata a 250 copie.
Max Firinu