09-07-2023
LULÙ DOG FROM SPAIN
"Lulù Dog From Spain"
(Industrial Ölocaust Recordings)
Time: CDr (52:30)
Rating : 7.5
L'indipendente Industrial Ölocaust vede la luce già nel lontano '89 come nuovo ramo, prettamente dedicato alla produzione discografica, dell'associazione culturale italiana Akkademia Esoterica Üsher, oggi inglobata con l'I.Ö.R. nella Cardinium Network, che opera in campo musicale, quanto video artistico e letterario. Il fine unico dell'affascinante progetto era quello di produrre un proprio inconfondibile roster, unito dalle stesse passioni per la musica sperimentale e per le affascinanti tematiche di magia, arti misteriche e filosofia ("un grimorio di sonorità", proprio come ben indicato dalla A.E.U. stessa, di cui fan parte MAUTHAUSEN, Deux Ex Machina ed Eliphas And The Magick Soundshots). Dal 2016 però l'etichetta ha deciso di dare spazio anche ad artisti esterni alla loro cerchia più concettuale, dando così voce a piccole e grandi creature del sottobosco più indipendente. Quest'opera prima è già un semplice e ben rappresentativo esempio dell'alta qualità a cui la I.Ö.R. è solita abituare. Lulù Dog From Spain nasce dalle mani di Carlo Di Francescantonio, produttore discografico e radiofonico indipendente, affascinato dall'analogico, nonché creatore del progetto Magazzino CdF, attivo già da qualche tempo. Di Francescantonio viene ispirato niente meno che dal suo amatissimo cane, che dà nome e storia all'intero concept del disco. Il viaggio della tenerissima Lulù, dalla Spagna fino alla sua attuale casa italiana; la stessa del suo padrone, autore e produttore delle musiche. Con una virtù artigianale (artwork e photo design del cartonato magnifici) e una profonda esperienza, il musicista italiano confeziona un'intricatissima epopea in elettronica Lo-Fi, affidata all'abbaio della dolce Lulù da preambolo, per poi gettare remi su svariatissimi colori e sfumature. Dall'acusticismo chitarristico, polimorfico in tutte le sue interpretazioni, al percussionismo atonale del post-industrial, elaborato in ogni suo raccordo tra gli episodi della sei corde. Le emozioni sono infinite e piacevolmente soggettive, e pur di non finire a sintetizzarne solo alcune, si può solo invitare ognuno al proprio personale ascolto. Un lavoro di molta più semplice assimilazione di quanto si possa immaginare, assolutamente non banale nell'estetica, così piacevole all'orecchio anche grazie alla straordinaria capacità dell'artista di far di necessità virtù. Musica sperimentale tutta italiana davvero di grande rilievo.
Max Firinu
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