10-01-2008
SPECTRA*PARIS
"Dead Models Society - Young Ladies Homicide Club"
(Trisol/Audioglobe)
Time: (48:45)
Rating : 8.5
Che le moderne tecnologie e la facile disponibilità di software abbiano permesso più o meno a chiunque di fare musica elettronica l'abbiamo detto in tutte le salse, e gli stessi artisti ci hanno fatto eco nelle interviste a loro dedicate, confermando quella che ormai è più che una semplice impressione. Potremmo quindi dire che, con un minimo di nozioni-base musicali ed un po' d'intraprendenza, più o meno chiunque potrebbe realizzare un CD di musica elettronica, ed anzi, è comprovato che alcuni di questi 'elettronauti' siano in brevissimo tempo riusciti persino a sfornare lavori degni di nota, ma una differenza fra la 'computer-generation' ed i veri Artisti deve pur esserci, ed un disco come "Dead Models Society" ne è una chiara dimostrazione. Il debutto di SPECTRA*paris, nuova band tutta al femminile guidata da Elena Alice Fossi (la voce dei Kirlian Camera), ci dimostra dove stia realmente la differenza fra gli Artisti ed i 'wannabe': mentre questi ultimi tendono per lo più a seguire pedissequamente idee e soluzioni altrui, uniformandosi alle proprie influenze senza peraltro possedere le capacità pratiche per rielaborarle in chiave propria, i veri Artisti puntano anzitutto ad un sound personale, potendo contare su capacità tecniche tali da non incontrare grandi barriere in fase di realizzazione. Elena, che coi veri Artisti (Kirlian Camera) si è letteralmente fatta le ossa, ha sicuramente imparato la lezione alla perfezione, e nel porre fine ad un progetto apprezzato come fu Siderartica si è premurata di non abbandonare le sue velleità individuali, che fanno di lei una delle artiste più determinate della scena indie nazionale: il risultato dei suoi sforzi si è infatti rivelato in questo superbo esordio per SPECTRA*paris, attesissimo soprattutto da chi aveva apprezzato i due dischi firmati Siderartica (oltre che dai fans dei Kirlian Camera, ovviamente). Ma qui l'elettronica, che resta ancora il fulcro della musica di Elena, ha intrapreso una via differente rispetto alle sensuali emanazioni di Siderartica: SPECTRA*paris è infatti un progetto caratterizzato da una vena anzitutto più ironica/noir, e poi da connotati sonori spesso assimilabili come 'electro-glam-pop', senza comunque scordare un pizzico di irruenza 'rock'. Ma è la varietà del songwriting a sorprendere: pur legati da una chiara linea rossa, i brani evidenziano una capacità di scrittura innegabile ed in grado di prendere mille direzioni, grazie alla quale Elena riesce ad imporsi tanto con freschi e scoppiettanti brani electropop dal taglio 'glam' come l'irresistibile opener "Spectra Murder Show", "Glittering Bullet" (dotata di un refrain anthemico da brivido e capace di vocals degne della migliore 'rocker' sul finale) e l'accattivante "Lucky City Oversight" (reprise di "Lucky Village's Oversight" dall'ultimo album di Siderartica) quanto con la sofferta e tormentata "Size Zero" (vera perla del disco alla quale hanno contribuito i Dope Stars Inc. per la scrittura delle musiche, con Elena superlativa grazie a vocals toccanti ed un refrain elettrico da cardiopalma da cantare a pieni polmoni), con la suadente ed esotica "Frozen Night" (che vede nuovamente i Dope Stars Inc. dare una mano per l'esecuzione) e con l'avvolgente, seducente e glaciale "Cheeky Alien Dream". Eccellente anche la cover del mega-classico dei Tears For Fears "Mad World", interpretata con enorme savoir-faire da Elena, mentre desta più d'una curiosità il taglio 'liquido' e da soundtrack di "Attaque Au Palais Exotica", song dal piglio solenne che soggioga i sensi senza difficoltà; si chiude nel migliore dei modi con "Falsos Sueños", brano dell'ultimo album degli argentini Punto Omega originariamente già cantato da Elena, ma qui ripreso nel coinvolgente ed efficacissimo 'spectramix', che ne evidenzia i tratti salienti esaltandone la carica emotiva e l'enorme intensità. Forse il punto nodale sta proprio qui: in un panorama dove anche nei dischi più incensati affiorano brani mediocri, per tacere di tutti quegli album dai quali varrebbe la pena salvare giusto un paio di estratti, la vera impresa è dar vita a lavori come questo, contenenti canzoni capaci di stare perfettamente in piedi da sole grazie alla forza dei loro contenuti, e non in virtù dell'abbraccio mortale col trend dell'ultima ora che paga nell'immediato, ma ha come capolinea il dimenticatoio. Elena si conferma non solo interprete e performer fra le migliori in ambito elettronico alternativo, ma anche songwriter d'eccezione con una visione ben precisa, e "Dead Models Society" è l'ulteriore dimostrazione di come talento, ispirazione e capacità, quando vanno a braccetto, generino lavori degni della massima attenzione. Un successo sì annunciato, ma assolutamente meritato.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/spectraparis