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Room 108

16-04-2023

MY ABSENCE BY NOW

"Bliss"

Cover MY ABSENCE BY NOW

(The Circle Music)

Time: CD (37:27)

Rating : 6.5

Davvero lodevole l'operato della greca The Circle Music, giovane ed ambiziosa etichetta nata nel 2020 e letteralmente decollata lo scorso anno che, dopo aver deliziato i collezionisti con una nutrita lista di ristampe e raccolte ad hoc fra dark e metal (Ataraxia, Necromantia, Faith And The Muse, Lake Of Tears, Corvus Corax, etc...), ha iniziato a curare anche nuove uscite vere e proprie. E non soltanto di nomi già affermati (come i blasonati Autumn Tears di cui parleremo presto), ma anche di esordienti assoluti, come MABN, nuovo act di Emiliano Santoro, musicista piuttosto attivo in certi ambiti del metal estremo, noto anche per il suo progetto dark ambient Last Winter I Died. Pubblicato in due pregevoli formati (le 500 copie del digipack a sei pannelli completo di booklet e le 200 del vinile con inserto grafico), "Bliss" è un debutto imperniato principalmente sulle ariose e spesso malinconiche linee di synth create da Emiliano, sulle quali agiscono le voci degli ospiti: Graziana Oddo, autrice di una prova variegata ed apprezzabile, ed Andrea Maggioni, le cui furiose vocals di scuola black metal fanno da contraltare al canto femminile. Sorretto da ritmiche sottili ed educate di derivazione chillout e trip-hop, l'album vive della leggiadria della parte sintetica e del marcato dualismo vocale, scorrendo sì facilmente e senza cadute di tono, ma iniziando a dare segnali più concreti da metà in poi: "An Old Love" è senza dubbio fra i momenti migliori del lotto, con buoni inserti di piano e la Oddo liberata dall'incombenza del duetto, e lo stesso si può dire di "Just Leave Me Then", eterea e delicata nella sua squisita dolcezza. Bene anche il finale, con la filmica "Things" a variare ritmi e scenari in un ambiente più freddo, in un'opera saggiamente contenuta nella durata per evitare di scadere nel ridondante. Un primo passo positivo per un artista che, però, deve ancora metabolizzare pienamente le sonorità con le quali ha inteso cimentarsi, e che dovrà compiere scelte importanti per alzare l'asticella in maniera significativa, limando certe evidenti asperità (va bene la voce ferale, ma bilanciando meglio la teatralità con l'efferatezza) ed affinando il proprio stile attraverso un uso più ampio delle infinite possibilità messe a disposizione dall'elettronica. Per riuscire nell'impresa, Emiliano farà bene a ripartire dai buoni spunti (che non mancano) di questa opera prima, prendendosi il tempo necessario per maturare la giusta esperienza nel settore e per ampliare una visione d'insieme che, se ridefinita nelle ambizioni, potrebbe beneficiare di molti sbocchi.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

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