27-11-2007
TYSTNADEN
"Sham Of Perfection"
(Limb Music/Audioglobe)
Time: (46:05)
Rating : 8
Era da un po' di tempo che il gothic metal non veniva riportato con un solo disco su questi livelli qualitativi. E chi ci è voluto per portare a termine una missione così ardua? Una tra le numerose e misconosciute ma già valide band italiane (è ovvio che non stiamo parlando dei 'soliti' e spesso troppo sopravvalutati Lacuna Coil, considerati ormai ovunque delle star internazionali). "Sham Of Perfection" è il debutto ufficiale dei Tystnaden (monicker che, tradotto dallo svedese, significa 'silenzio'), giovane ed interessante band friulana con due demo alle spalle ("Tystnaden" del 2000 e "Fragments" del 2003), rilasciato nel 2006 dalla Limb Music, etichetta che in passato ha contribuito a lanciare gli ormai famosissimi Rhapsody Of Fire sul mercato internazionale. Impreziosito da un artwork essenziale ma minuzioso (ad opera del bravo Travis Smith, già al lavoro per Katatonia, Opeth, Draconian e tanti altri) e registrato ai prestigiosi New Sins Studio sotto la guida di Luigi Stefanini, questo album funge da biglietto da visita per un combo in evidente stato di grazia, capace di plasmare con le proprie mani un sound ispirato ed accattivante, unendo l'impatto devastante del death metal più moderno (grazie ad una sezione ritmica che dimostra di non avere la minima carenza tecnica), caratterizzato da riff secchi e assoli penetranti, a espedienti elettronici di tutto rispetto (la tastiera di Lorenzo Frascaroli gioca un ruolo veramente importante nel disco, includendosi a pieno titolo nei trademark della band; lo stesso si occupa anche delle sporadiche growling vocals, sempre inserite con estremo gusto per la melodia) e vocals femminili graffianti e passionali. Laura De Luca è la vera punta di diamante del gruppo: oltre ad essere l'autrice delle bellissime liriche di "Sham Of Perfection", la Nostra si rivela una singer grintosa dal timbro caldo e passionale, sensazionale nell'interpretare i brani più atmosferici, audace e trascinante in quelli più aggressivi; perfino molte colleghe ben più note potrebbero tranquillamente imparare il mestiere da lei. Nonostante di questi tempi si faccia di tutto pur di trovare in ogni caso il paragone più facile (pensate che la stessa label ha tentato di propinare al pubblico i Tystnaden come una semplice risposta italiana ad Evanescence e Nightwish), a nostro avviso è alquanto inutile nascondere l'evidenza: i Nostri non sentono il minimo bisogno di imitare nessuno e sanno come confezionare brani accattivanti senza per forza svendersi alle grandi masse. Il risultato è stupefacente, tant'è che tra così tante belle canzoni è difficile decretarne le migliori. Sembra proprio che la parola d'ordine per i Tystnaden sia una sola: emozionare. Un concetto incarnato in ugual modo dalla rabbiosa e malinconica "First Embrace" (perfetta metal-hit dal taglio 'sinfonico' nella quale le voci duellano con violenza fino all'ultimo respiro), dall'eclettico nervosismo di "Münchausen Sindrome", dalle atmosfere chiaroscurali di "Tystnaden" (impreziosita dal violoncello di Massimo Favento), dal romanticismo decadente di "The Foolish Plan" (dotata di un superbo arrangiamento pianistico), dall'ipnotica oscurità di "Rewards" e dalla tragica disillusione di "The Vanishing", che sfuma infine nel bellissimo crescendo di "Pride Vs. Intellect". Con un simile disco sulle spalle, i Tystnaden travalicano con tranquillità lo status di semplice promessa del gothic metal tricolore, inserendosi a pieno titolo tra le stelle più luminose di questo firmamento. Date le prerogative, il nuovo album - già in fase di ultimazione - non può che essere atteso da tutti gli amanti del gothic metal con immensa trepidazione...
Marco Belafatti