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Room 108

23-07-2019

VIOLET TEARS

"Metamorfosi"

Cover VIOLET TEARS

(Dark Vinyl Records)

Time: CD (38:32)

Rating : 7.5

Forti di un ottimo seguito all'interno del panorama goth e di numerosi riconoscimenti a livello di critica, i baresi Violet Tears pubblicano "Metamorfosi", loro quarto album in studio preceduto, tra gli altri, dai notevoli e acclamati "Breeze Of Solitude" (aggiudicatosi il quarto posto nell'importante classifica "Gothic Era") ed "Outside Your Door", lavori che hanno sicuramente contribuito alla loro affermazione nei circuiti musicali del filone di cui sopra. Presentato in un elegante digipack apribile a sei pannelli, "Metamorfosi" include l'ormai consolidato compendio di canzoni cantate sia in italiano che in inglese e strutturate mediante uno stile che, pur rifacendosi a certo goth/dark, appare personale. L'opera si apre con "Inganno", brano che mette già in luce la raffinatezza sonora partorita dalla band: arricchito da archi sintetizzati molto suggestivi, il pezzo si poggia su delle apprezzabili linee di chitarra, ipnotiche e delicate, sulle quali opera la voce di Carmen De Rosas, cantante dotata di un timbro profondo e lirico che, oltre a dare una buona interpretazione all'interessante testo, riesce ad esprimersi attraverso un range vocale sicuramente importante. Con "In The Garden" il quartetto diluisce la propria cupezza stilistica attraverso massicce dosi di malinconia sonora e arpeggi chitarristici di trasognante atmosfera, riuscendo inoltre a costruire melodie potenti e sottilmente epiche, mentre in "The Lovers" i musicisti decidono di farsi inondare dai raggi del sole, offrendo una canzone dai toni più danzerecci e briosi dove, oltre alla perfetta intesa ritmica tra il basso e la batteria di Gianluca Altamura, sono da segnalare i suoni di tastiera (sotto quest'aspetto, da elogio la prova generale di Claudio Cinella), sempre molto vari e inseriti nel modo giusto. Se in "To The Life" salgono d'intensità le distorsioni chitarristiche, nella sorprendente "Spazi Artificiali" la musica pare cullarsi in soavi note dalla struggente carica emozionale: strutturato mediante un dolce battito di drum-machine, il componimento si dipana attraverso una riuscitissima selezione di suoni tastieristici dal sapore magniloquente ed elegante dove, con voce profonda, questa volta si inserisce il bravo Claudio Contessa, autore di ottime prove anche nel trittico formato dalle darkeggianti "Da Lontano", "Ritratti Fatali" e "Sentieri". Chiusura in lingua inglese affidata a "The Drowning Of My Hopes", traccia dove le linee di basso fortificano e danno profondità ad un arrangiamento che, seppur volutamente lento, posato ed algido, trasmette al fruitore un phatos non indifferente. Ben suonato, certosino nella scelta dei suoni e impreziosito da testi affascinanti, "Metamorfosi" è l'ennesimo sigillo di qualità a nome Violet Tears, una band che ancora una volta dimostra di essere convincente sotto svariati aspetti, non ultimo quello compositivo.

Denis Di Nicolò

 

http://www.violettears.com/

https://www.darkvinyl.de/