14-06-2019
GARAGEVENTINOVE
"Il Male Banale"
(Overdub Recordings)
Time: CD (41:37)
Rating : 6.5
Con quasi trent'anni di attività alle spalle, il gruppo dei GarageVentiNove ha ormai consolidato la propria fama all'interno del panorama underground, soprattutto grazie ad un mistura sonora tra post-rock, new wave e noise-rock che, nonostante l'attitudine stradaiola, ha saputo filtrare sapientemente il lato più intimista dei musicisti. Con questo "Il Male Banale" la band tenta di rinnovarsi mediante un sound dai ritmi più rallentati, sciorinando una serie di tracce dalle composizioni piacevolmente elaborate ma, al tempo stesso, rese suadenti grazie alla voce di Patty Esse, cantante che, durante il disco, si passerà spesso il testimone con il veterano Brian K. Ideato come una sorta di concept dove i singoli componimenti si tramutano in vere e proprie riflessioni sul mondo che ci circonda (a tal proposito, sono da segnalare le bellissime foto in bianco e nero all'interno del booklet, suggestive nella loro composizione e indicatissime nel trasmettere la sensazione di fragilità e solitudine partorita dal concetto che sta alla base del lavoro), l'album si apre con "Hannah A.", pezzo di sano post-rock che si fa notare sia per la buona scelta dei suoni che per una certa atmosfera mediorientaleggiante, spigolosa ma al contempo mitigata dal contrasto tra la voce maschile e quella femminile. Pulsioni mediorientali anche in "Labirinti Silenti", brano di non facile assimilazione per via delle ricercate linee vocali ad opera della vocalist, mentre in "Guarda Un Po' Più In Là" il mood generale vira verso lidi darkwave, in virtù di un basso melodico e pulsante dove le armoniche di chitarra si inseriscono in maniera raffinata e quasi rarefatta. Il prosieguo del lavoro alterna canzoni dotate di una piacevole cupezza atmosferica, come in "Nervo Scoperto", composizioni in lingua inglese (da segnalare la vivace "Ocean", potente, orecchiabile e dal vago sapore anni '90) e brani più strutturati nei quali il quintetto prova a costruire complesse trame strumentali ("(Precipizio In) Clessidra" l'esempio più lampante). Tirando le somme, "Il Male Banale" è un disco tecnicamente ben suonato e intriso di spunti interessanti, sebbene alcune scelte a livello vocale - non sempre entusiasmanti -, unite ad una fase compositiva ancora da perfezionare, andrebbero riviste. Nel complesso, un cambiamento che fa ben sperare, dato che i margini di miglioramento ci sono tutti.
Denis Di Nicolò
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