06-05-2019
CAMERAOSCURA
"Quod Est Inferius"
(Toten Schwan)
Time: CD (30:59)
Rating : 7.5
Nel rapportarsi a questa primissima fatica del progetto Cameraoscura, nato dall'incontro tra Eugenio Mazza e Marco Valenti, non si può assolutamente prescindere dalle prerogative che l'opera stessa porta in sé: "Parafrasando la massima ermetica, "Quod Est Inferius" indaga "ciò che è più in profondità" in maniera simile a quello che potrebbe essere un processo alchemico, attraverso la mescolanza e la trasmutazione di suoni disciolti e fusi insieme fino a divenire la manifestazione musicale di qualcosa che giace sepolto (non si sa dove), ma in attesa di emergere in tutta la sua potenza e caoticità...". Realizzato nelle 100 copie in CD dalla mirabile confezione digifile completa di inserto e adesivo (cui si uniscono le 34 copie complessive delle due edizioni in cassetta curate dalle Teschio Dischi) e corroborato dall'ottima veste grafica ricca di simbologia esoterica, l'esordio ufficiale del duo nostrano è un autentico viaggio alchemico verso stati di coscienza superiori che si apre tra gli inquietanti vortici dark ambient ed i serpeggianti sussurri della tetra "Atanor", la quale culmina fra arcigni colpi para-ritmici prima di lasciare spazio alla melodia sospesa di "Admirio", non dissimile dal tema che si muove sopra le ambientazioni filmiche di "V.I.T.R.I.O.L." prima dell'ingresso di un avvolgente ed intenso pattern ritmico. Brani funzionali alle prerogative di cui sopra, ma che sanno evolvere in maniera intrigante anche se visti dal punto di vista squisitamente sonoro, come quella "Interitus" che prende le mosse dalla fluttuante materia dark ambient, per poi favorire l'approdo ad un inatteso ma ben contestualizzato battito dance. Se "Attera" si rivela il frangente più oscuro dell'opera, col suo nero incipit che piega verso macchinose ed arcigne dinamiche industrial-rituali, "Solve" spinge invece verso toni mesti con l'ausilio del carillon, mentre tocca ad "Ultima Necat" chiudere i giochi tra oscure movenze misteriche, ruvide bordate e melodie struggenti. Abbracciando con acume e capacità tecniche l'ampiezza delle derive sonore più oscure, non senza un gustosissimo taglio filmico che ben si adatterebbe ad una pellicola di Panos Cosmatos (quello del sorprendente "Mandy"), il duo è riuscito ad assemblare un'opera ricca di contenuti sia musicali che concettuali, oltre che ben prodotta, segnalandosi con pieno merito tra i nuovi nomi da appuntare e da seguire con attenzione tra quelli che affollano il mare magnum delle sonorità più abissali ed introspettive.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://www.facebook.com/cameraoscura451/
https://totenschwan.bandcamp.com/