06-11-2007
THE SUN OF WEAKNESS
"Trompe L'Oeil"
(My Kingdom Music/Masterpiece)
Time: (46:14)
Rating : 6.5
Nati nel 2003 per volere del batterista Flavio Scipione, del cantante Alessandro Cammilletti e dell'ex-chitarrista Maurizio, i The Sun Of Weakness, dopo aver inciso alcuni demo ed un miniCD, giungono oggi alla pubblicazione del debut album "Trompe L'Oeil", grazie al contratto stipulato nel 2006 con la prestigiosa label underground My Kingdom Music. In questo disco le forme alternative del post-grunge degli A Perfect Circle si fondono con il perfezionismo tecnico dei Tool e, soprattutto, con la malinconia inconsolabile dei Novembre più melodici e l'oscurità post-moderna degli svedesi Katatonia. Le qualità esecutive dei nostri sono già piuttosto lampanti: dall'opener "Floating Deserts" emerge ad esempio una lodevole capacità nell'elaborare gustose melodie sia chitarristiche che vocali, ma anche una certa freddezza emotiva che potrebbe portare i non affezionati del genere a pensare ai The Sun Of Weakness come ad una band di semplici mestieranti. Le cose vanno decisamente meglio con "Just One Word", dove pianoforte, synth e chitarra acustica intessono trame sonore prettamente atmosferiche per poi donare spazio ad un ritornello melodico di sicura presa. La successiva "In Alarm" si rifà, anche troppo, agli schemi di derivazione metal dei Novembre e dei Katatonia, e se non fosse per la presenza di una tastiera particolarmente ispirata potremmo veramente pensare di essere di fronte ad una band sì piena di capacità, ma fredda nell'esecuzione. Purtroppo una certa freddezza e l'ingombrante sudditanza nei confronti delle band ispiratrici sono difetti che ricorrono spesso e volentieri durante l'ascolto di "Trompe L'Oeil", e se anche volessimo chiudere un occhio su questo fattore (d'altronde siamo pur sempre alle prese con un esordio), non possiamo sottrarci dal sottolineare come la prestazione del singer Alessandro Cammilleti necessiti di un netto miglioramento nell'interpretazione (ancora troppo piatta per poter avvalorare al meglio le composizioni ed i buoni intuiti di chitarre e tastiera), al fine di rendersi più vibrante per adattarsi all'emotività intrinseca del genere proposto. Tuttavia non mancano in questo disco episodi di incontestabile validità come la già citata "Just One Word", l'acustica e passionale "All My Discord" o l'ancor più coinvolgente e personale "Chemical Frustration", perfetta summa delle molteplici influenze dei The Sun Of Weakness. Per questo motivo assegniamo una piena sufficienza ai The Sun Of Weakness, ma allo stesso tempo ci riserviamo l'auspicio di vederli presto abbandonare i propri modelli per concedersi al pubblico in una veste più personale ed efficace.
Marco Belafatti
http://www.thesunofweakness.com