15-10-2007
OBLIVIO
"Dreams Are Distant Memories"
(My Kingdom Music/Masterpiece)
Time: (45:22)
Rating : 8
È dalle soglie del nuovo millennio che l'intera scena musicale oscura del nostro paese si sta riscattando dall'anonimato nel quale per lungo tempo è stata ingiustamente relegata. Tra le città che maggiormente hanno contribuito a questa rinascita non si può non ricordare Roma, culla di un'autentica ispirazione e fulcro di chiaroscurali passioni materializzate in un gothic rock sempre più etereo, decadente e tendenzialmente metal, la stessa che ha visto due delle più meritevoli band del nostro paese (stiamo parlando di Novembre e Klimt 1918) nascere, fiorire e raggiungere il meritato successo. Tra tutte le nuove leve, quella in cui maggiormente riscontriamo la classe che ha contraddistinto questi due act è Oblivio, sestetto capitolino da poco giunto alla pubblicazione del debut album "Dreams Are Distant Memories" per la giovane etichetta My Kingdom Music, divenuta anch'essa, in breve tempo, una garanzia nel panorama alternativo tricolore. Il sound offerto dai Nostri si propone di narrare la solitudine della società post-moderna attraverso le percezioni del singolo individuo, il quale trova nei sogni l'ultimo ed unico baluardo di un'intimità che, giorno dopo giorno, viene risucchiata dall'oblio, collocandosi così a metà strada tra il gothic derivato dal doom metal più romantico e raffinato e le tentazioni avanguardiste di certo post-rock. Come gruppi di riferimento potremmo quindi citare gli ultimi Katatonia e gli Anathema del capolavoro "Alternative 4", che i Nostri rileggono con gran stile in chiave mediterranea, ma la personalità degli Oblivio è talmente palese da andare ben oltre questi paragoni. Coadiuvati da una produzione limpida ed efficace (curata dal noto Giuseppe Orlando nei The Outer Sound Studios), gli Oblivio fanno leva su una voce calda e catartica come quella di Massimo Ciampani e sull'apporto di primaria importanza delle tastiere di Adriano Cori, nonché sulla prova dei restanti membri della line-up, estremamente convincente e parecchie volte toccante, per regalare all'ascoltatore una serie di episodi all'insegna dell'introspezione più profonda, un viaggio attraverso sogni e memorie lontane che rimarrà a lungo impresso nella mente. Le due autentiche perle del disco sono la sognante "Erased", sottolineata dallo struggente susseguirsi di note di pianoforte e dall'incursione del violino dell'ospite Livia Foglietti, e l'eufonico crescendo della stupenda "No Sense Of Me", affidata in gran parte alla dolce ugola di Francesca Iacorossi e splendidamente intrisa di lirismo nelle sue liriche in italiano. "Sealed With A Kiss" si fa invece apprezzare per la sua caratura visionaria e psichedelica marcata dall'ottima prova del basso di Dario Berardi, mentre "The Last Illusion" è interamente incentrata sul versante onirico del gruppo e vede la Iacorossi tornare in scena per ricamare il brano con splendide armonie vocali. Allo stesso tempo segnaliamo "Same Sequence" per il suo incedere metallico melodico e travolgente, così come la conclusiva "Distant Memories", piena di suggestioni mediterranee, che consta tra l'altro della partecipazione di Carmelo Orlando, voce dei Novembre. Quest'ultima traccia in particolare si delinea come il più fulgido ritratto delle struggenti emozioni intrise in questo genere comune a più band provenienti dalla capitale, nonché testimonianza diretta dell'assoluta qualità della musica, quella con la M maiuscola, del nostro Paese. Noi di Darkroom Magazine auguriamo agli Oblivio di raggiungere vette sempre più alte (le carte in regola per farlo ci sono tutte), e intanto consigliamo "Dreams Are Distant Memories" a tutti coloro che stanno cercando una colonna sonora per queste fosche giornate autunnali, o anche solo una solida e benaugurale alternativa ai 'soliti' nomi di rilevanza internazionale.
Marco Belafatti