13-03-2018
EGON
"100000 Km Di Vene"
(Mizar Elektric Waves)
Time: CD (36:20)
Rating : 8
Ispirati nel nome dal pittore Egon Schiele, massimo impressionista del '900, gli Egon tornano alle scene dopo l'esordio "Il Cielo Rosso È Nostro" e lo fanno con un piglio ancora più aggressivo e oscuro. I quattro ragazzi sardi confezionano un album monolitico ma anche ricco di sfumature, nella migliore tradizione del post-punk. Si apre con l'assalto elettrico di "I'm Alive", una dichiarazione d'intenti costruita su un crescendo potente e coinvolgente e che viene riproposta in coda al lavoro in una bella versione acustica. La successiva "Invisibile" inaugura i brani in italiano: testo cupo, dark-rock compatto e melodico e voce cantilenante alla Giovanni Ferretti, per un pezzo che cattura subito. Gli Egon non danno il tempo di rifiatare e sparano subito due pezzi ricchi di energia punk come "Notti Senza Luna" e "Superficie", con quest'ultima che regala una interessante ed eterea linea vocale. Ai limiti del punk/hardcore è "Per Non Morire Mai" con echi dei Negazione, che si apre sulla ballatona semiacustica di "Oscurità", bella e commovente. È invece ingannevole "I Hold You In My Arms", secondo e ultimo episodio in Inglese, che inizia come un brano folk per poi diventare selvaggio e potente grazie all'ingresso delle chitarre elettriche. Prima del reprise di "I'm Alive", gli Egon deliziano l'ascoltatore con "Terraferma", gioiellino pshycho-folk di intrigante bellezza. "100000 Km Di Vene" porta a compimento il sound mostrato nell'esordio, alternando suoni brutali a gemme acustiche di grande impatto emotivo. Disco ottimo il cui impatto potrebbe essere molto più forte in dimensione live.
Ferruccio Filippi
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