22-06-2017
SOLCO CHIUSO
"L'Alcova D'Acciaio"
(Gradual Hate Records)
Time: CD (39:39)
Rating : 7.5
Dopo il debutto del 2015 col CD "Human Textures", l'act italico Solco Chiuso, guidato da Gabriele Fagnani, sposta le coordinate da un industrial nudo e crudo a tonalità che si avvicinano maggiormente a quelle tipiche delle ultime uscite della Corazzata Valdemone (act principale dell'autore siciliano), rivisitate con riferimenti al Futurismo Marinettiano. "L'Alcova D'acciaio" incrocia sapientemente rumorismi di fondo che possono riagganciarsi anche ad un classico d'epoca come Russolo, con basi possenti e marziali (le percussioni hanno sempre un ruolo centrale) e con una spinta propulsiva giocata costantemente su tonalità profonde. Le declamazioni imperiose di alcuni testi di Marinetti e le voci riverberate aiutano a creare un'atmosfera pre-bellica capace anche di toccare i temi cari alla scena Futurista (macchine, velocità, modernità). D'altro canto i rintocchi ritmici, sempre cadenzati e scanditi con grande potenza, forniscono un'aura da bombardamento ("Waiting For The Light") e geometrie martellanti e secche ("Syncope") che richiamano alla mente profili netti e dinamismo. In maniera intelligente gli aspetti più percussivi dell'album toccano anche le peculiarità di certa scena industrial di vecchia scuola ("...On Your Flesh!"), mentre gli aspetti più legati al noise trovano forza in una modernizzazione tematicamente e artisticamente relativa alla fine degli anni '20, ma figlia dell'attuale scena elettronica mitteleuropea. Tali ambivalenze danno corpo ad un lavoro mai casuale, studiato con attenzione al fine di agganciarsi a realtà diverse per sviluppare un discorso personale che non lesina alcune puntate di stampo più ambientale ed evocativo (il tema lugubre di "Tremori") in grado di rendere bene l'effetto dell'attesa bellica ("Cluster"), nonché di citare l'ironia della old-school industrial sia nei suoni che nelle parole (il jingle marziale di "Kinky Music For Iron Youth", dietro cui trapela l'ombra pungente di Boyd Rice). Ottima evoluzione per un progetto da cui ci si aspettava parecchio e che riesce con questa uscita a non deludere le aspettative. Ottima la resa audio rotonda e possente. Confezionato in un digisleeve apribile a quattro pannelli per una tiratura di sole 200 copie.
Michele Viali
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