24-09-2007
ALL MY FAITH LOST...
"The Hours"
(Cold Meat Industry/Audioglobe)
Time: (53:15)
Rating : 9.5
Degli All My Faith Lost... non si può fare a meno di esaltare la dedizione, il gusto raffinato e la passione per il proprio lavoro, nonché la serietà e l'umiltà con la quale il duo negli ultimi anni si è affacciato ed imposto sulla scena ethereal, conquistando attraverso una lunga gavetta (fatta di prestigiosi demo ed apparizioni su varie compilation) l'appoggio della prestigiosa label svedese Cold Meat Industry e diventando uno dei capisaldi della musica oscura italiana, specialmente grazie a quel capolavoro d'annata 2005 ormai sold-out che risponde al nome di "As You're Vanishing In Silence". Quasi come una morbida carezza rivolta agli amanti di Black Tape For A Blue Girl e Love Spirals Downwards, un'esperienza atemporale di purpuree percezioni, di romantici épanouissements contemplanti il notturno silenzio elementale o l'estatico dramma esistenziale di una giornata di pioggia novembrina. Mi piace immaginarla così l'Arte degli All My Faith Lost..., racchiusa nella fugace bellezza di un tramonto in riva ad un lago di montagna o nello sbocciare di un fiore notturno. Viola Roccagli e Federico Salvador tornano oggi con un nuovo disco, "The Hours", ispirati dalle opere e dalla vita di alcuni dei loro scrittori preferiti e forti del successo ottenuto in sede live, grazie anche all'appoggio del violinista Fabio Polo ed all'esposizione mediatica di un evento di fama mondiale come il Wave Gotik Treffen di Lipsia. Immutate restano la composita eleganza, l'umbratile lirismo e il candido portamento della loro proposta: una chitarra acustica dolcemente arpeggiata, notturni pianistici, substrati di flauto traverso e lacrimevoli pennellate di archi si sciolgono in un unico corpo con la voce angelica e meditativa di Viola e quella onirica di Federico, per tingere gli indimenticabili e malinconici paesaggi sonori degli All My Faith Lost... L'incanto di questo nuovo parto prende forma con l'iniziale "Angelike", breve ma intenso squarcio crepuscolare che precede le vespertine arie da camera di "Notti Bianche", immortalata in un vorticoso ma eufonico rincorrersi d'archi, sopra il quale le voci si stagliano nitide e perfettamente appaiate ed il piano scandisce rintocchi fatati. Avvolgenti, miti e non a caso liquide, "The Waves" e "Ocean Sea" pervadono le membra di triste quiete e imperturbabile oscurità, mentre "Presagio Triste", apice emotivo del disco, sprigiona dolore inconsolabile ed abbatte le difese di un cuore posto di fronte all'effige delle proprie spoglie membra, di un animo che invano cerca di catturare la speranza e si strugge per tutto ciò che più non potrà avere. Piccole incursioni nel folk si susseguono nelle centrali e pacate "House Of Incest" ed "Absence", per poi lasciar spazio alle trame gotiche ed ambient di "Ivory" e "An Early Fright", devoto offertorio alla propria label. Attimi di luce fioriscono pacificamente sulle vellutate superfici dei tasti d'avorio e della voce di Viola in "Luminal", appena prima che l'elegiaco e struggente canto di "Amado Mio" releghi il ricordo di ore d'ardente passione, lacrime e decadente spleen negli anfratti della memoria eterna, facendo calare il sipario su uno dei migliori come-back discografici di tutto il 2007. Consigliato a chi non sa resistere al fascino delle melanconiche ore notturne, ma anche a tutti coloro che non vogliono privarsi della vera e propria Arte romantica moderna, "The Hours" è la conferma dell'assoluta validità e del grande potenziale di uno dei migliori act ethereal italiani, forse quello che più di tutti meriterebbe di raccogliere consensi in terra straniera. Un altro piccolo capolavoro che va amato incondizionatamente e custodito con orgoglio... Ora e per sempre.
Marco Belafatti