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Room 108

18-02-2017

BEHEAT GORUM DE MENTHEURD

"The Voyage Of Life"

Cover BEHEAT GORUM DE MENTHEURD

(Svartkirke Records)

Time: CD (54:55)

Rating : 8.5

Progetto ingiustamente misconosciuto fondato dal milanese Riccardo Zanella (Zr19.84, Forests And Communism, Thee Void...), col suo nome così attraente e misterioso senza un significato vero e proprio ma che incuriosisce non poco, vede il suo ritorno nel giugno del 2016 con il terzo lavoro sulla lunga distanza, preceduto da due album di tutto rispetto come "The Frostibitten Path" (che ha visto diverse ristampe nel tempo, l'ultima delle quali lo scorso dicembre per Kristallblut Records, ma originariamente rilasciato su tape nel 2012 e su CD nel 2013) e, soprattutto, un capolavoro atmosferico come il mini-album "Abendstimmung Über Einer Dorfstaße & Villissä Pohjolassa" del 2015, che racchiude i due EP omonimi e purtroppo al momento completamente sold out. Ciò che colpisce del progetto di Zanella è il suo appoggiarsi, soprattutto nell'esordio, a basi atmospheric black metal dalle quali viene completamente strappata ogni valenza aggressiva o sporca tipica del genere, che viene limato e mantenuto nella sua forma allungata e ridondante a mo' di tappeto brulicante e vivido nel quale anche lo scream si fonde senza eccedere troppo nel palesarsi. A completamento del tutto, un'anima atmosferica derivante dalla migliore tradizione dungeon synth, sinfonica e folk, minimale, semplice ma dall'impatto emozionale e sonoro-paesaggistico abnorme, complice anche una spiccata dote compositiva che assurge a vette espressive di una bellezza glaciale marchiata indelebilmente nella mente di chi ascolta. Ancor più evocativo è lo stupendo mini-album sopra citato, che come accadeva nell'esordio parte da tappeti atmospheric metal allungati sui quali si librano melodie di synth di rara bellezza, una proposta che tanto ricorda i Kauan dei tempi d'oro, involandosi poi su suite completamente composte da meraviglie atmosferiche e ridondanti, una strizzata d'occhio a produzioni vintage e analogiche di matrice prog/kosmische ma con innumerevoli marce in più, paradossalmente derivanti da semplici quanto efficaci campionamenti sonori quali campane, chitarre acustiche dalle armonie luminose e malinconiche, synth variegati e scarne basi di drum-machine. Con "The Voyage Of Life", uscito in edizione digipack strettamente limitata a 100 copie, Zanella va incontro ad un'astrazione maggiore della sua proposta musicale, per un concept sul ciclico andamento dell'esistenza sciorinato in quattro differenti capitoli che raccontano la genesi, la giovinezza, gli anni successivi, la vecchiaia ed il silenzio della morte. La nascita introduttiva è quindi descritta attraverso una marcia minimale di drum-machine sulla quale si abbarbicano synth spaziali e ponderati tipici della tradizione kosmische, mentre il fervore della giovinezza viene raccontato dalla classica commistione di growl elettrificato (la voce è di Bonifacio S.) e saldato alla chitarra dilatata e brulicante portati avanti nel loro incedere ondoso e ribollente da una linea di basso sostenuto, una piacevole incursione nell'atmospheric black edulcorato dal dolce rincorrersi di melodiche note di synth al quale ci ha già abituati il progetto, che sembra non aver perso affatto la sua anima compositivo-emozionale, oniricamente sospesa e coinvolgente oltre ogni dire. Facendo leva su melodie atmosferiche che toccano e sondano le nostre emozioni più profonde, il viaggio della vita prosegue con le toccanti sospensioni atmosferiche del terzo capitolo, lunga traccia space-ambient di 18 minuti dal sapore vintage ma pur sempre rinforzata da una componente malinconico-paesaggistica talmente ben curata ed efficacemente evocativa da lasciare storditi, e va a concludersi nell'ancora più lungo capitolo finale, dove synth tristi e sospesi ci accompagnano in una sorta di marcia funebre luminescente e stranamente calmante, tra respiri melodici sognanti e rarefatti e trame luminescenti impalpabili e volatili come scintille nella notte. Il lavoro sfuma infine con l'apoteosi acustico-emozionale della chitarra di Giambattista I., chiosa di un lavoro eccellente e maniacalmente improntato ad una ricerca compositiva atta a struggere e lasciare il segno di un progetto validissimo, costruttore di mondi sonori unici ed inarrivabili.

Lorenzo Nobili

 

https://soundcloud.com/beheat-gorum-de-mentheurd

http://svartkirkerecords.blogspot.it/