20-12-2016
BONA HEAD
"Keys For Healing"
(BHD)
Time: CD (44:44)
Rating : 7.5
Dopo due album realizzati a distanza di poco più di un anno l'uno dall'altro, stavolta Roberto Bonazzoli - meglio noto come Bona Head già dai tempi in cui militava negli SHW - si è preso quasi quattro anni prima di tornare con la fatidica terza prova sulla lunga distanza. Una scelta saggia da parte del polistrumentista e compositore cremonese, sebbene le precedenti prove mostrassero già un notevole livello di maturità, verosimilmente portato dalle esperienze pregresse. Fedele alla linea tracciata coi suddetti lavori, e quindi ad un suono che lui stesso coscienziosamente definisce 'electro alternative pop/rock', Roberto perfeziona la propria formula nelle undici canzoni della nuova fatica, che nello specifico è un concept che "percorre le chiavi/tappe della possibile guarigione/maturazione interiore dell'uomo attraverso la conoscenza e lo sviluppo dei propri 7 chakra principali", come sottolineano le note ufficiali. Il dato significativo è che tutti i brani funzionano bene, e questo in virtù di una costruzione efficace, oltre che di un'onestà intellettuale che tiene accuratamente lontano il progetto dalle accezioni più nefaste e artefatte del termine 'pop', mantenendolo ben ancorato all'area alternativa. Sempre solo nel destreggiarsi fra composizione ed esecuzione e coadiuvato solo dal proprio team produttivo per determinati aspetti tecnici, Roberto si rifà ad un pop che non è certo quello attuale, bensì quello di ben altro spessore proveniente sia dai 90s (per le scelte stilistiche, specie negli arrangiamenti di chitarra) che dagli 80s (per quello squisito retrogusto vintage evidente soprattutto nelle parti elettroniche), lasciando sempre quella piacevole impressione di un act in bilico fra il suadente synthpop appassionato di Alien Skin e l'electro-rock ad ampio raggio emozionale di IAMX. Fra momenti squisitamente carismatici ("Written On Water", "Non-U" ed una ritmata "Cosmic Void" che presenta tutti i crismi della hit) ed altri più dolcemente appassionati ("Everything In A Part", "Yearning", "The Coward's Relief", "Somehow") fa capolino uno strumentale - "Swimming In The Sea Of Apathy" - per solo piano e rumori d'acqua che scorre in grado, nella sua genuina semplicità, di toccare nel profondo, a testimonianza di un livello di scrittura assolutamente rimarchevole. Coi mezzi a sua disposizione (che non sono certo quelli della grassa e pasciuta industria discografica, per intenderci) Roberto ha compiuto qualcosa di importante, riuscendo a padroneggiare un mix stilistico reso intrigante dallo spessore emotivo in esso infuso: riconoscergli ciò è un atto dovuto, così come dedicargli un attento ascolto.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://bonahead.wixsite.com/bonahead
https://bonahead.bandcamp.com/