01-12-2016
CARLO BAJA GUARIENTI
"Argo 1943"
(Eibon Records)
Time: CD (64:24)
Rating : 7
Esordio discografico risalente a giugno dell'anno corrente per Carlo Baja Guarienti, nome già conosciuto per la sua presenza nella triade del progetto Albireon. Si tratta della sonorizzazione dell'azione scenica del dramma "Le Mosche" di Sartre, messo in atto da Ilaria Carmeli assieme agli attori della Compagnia Teatro del Cigno e le ballerine di Eidos Danza. A giudicare dalle istantanee di Nicolò degl'Incerti Tocci contenute nel digisleeve a tre facciate che accompagna il CD, questa tragedia moderna ambientata nell'antica Grecia ed allegoria della libertà di scelta come fardello e condanna dell'uomo si dipana attraverso una forte dose di fisicità ed espressività, atte a trasporre la condizione disperata e psicologicamente lancinante di Clitennestra ed Oreste prima e dopo l'omicidio della propria madre e dello zio divenuto suo amante. Mani nodose e forti, movimenti d'impatto o più delicati, espressioni contrite nei volti degli attori diventano le entità fisiche alle quali manca un accompagnamento sonoro che ne ricalchi la disperata potenza e l'immensità drammatica che permea l'intera opera. Guarienti sceglie un approccio decisamente mirato ad una composizione vivida e drammaticamente prorompente, attraverso un alternarsi di tracce più lunghe che vivono di percussioni tonanti, archi allungati ed una chitarra elettrica stridente e creatrice di melodie apocalittiche, ed altre d'intramezzo utili per dare un respiro più ampio e poetico a queste suite granitiche e telluriche attraverso componimenti acustici di chitarra classica ("Io Non Peso Più Di Un Filo"), synth emozionali ("La Regina Dalle Bianche Mani"; "Danza Di Elettra") o vibranti e sentite composizioni per pianoforte e fiati (le conclusive "L'Armonia Delle Sfere" e "Il Suonatore Di Flauto"). La resa generale è eccezionalmente coinvolgente e vivida nella sua seppur scarna strumentazione, sicuramente ancora più efficace se ascoltata visionando lo spettacolo per la quale nasce. Se ne ricava comunque una colonna sonora disperata e lacerante, comunicante un senso tragico che pesa ed avvolge in tutto il suo grigiore apocalittico chi ascolta, un lavoro dai lineamenti "morriconiani" che riesce a suscitare emozioni anche nel solo spazio sonoro qui distaccato da quello del palco.
Lorenzo Nobili
https://www.facebook.com/CarloBajaGuarienti/