15-05-2016
DANIELE BRUSASCHETTO
"Radio Stridentia"
(Bosco Rec)
Time: CD (34:59)
Rating : 8.5
Dalla metà degli anni '90 c'è uno spettro che si aggira per l'Italia. Per carità, nessuna nostalgia Marxista: lo spettro in questione è quello della musica intelligente, diversa, senza barriere. Nella propria smania di omologazione e nel suo provincialismo, l'Italietta è riuscita ad ingabbiare le diverse forme di espressione musicale in un'unica proposta massificata, mercificando qualsiasi buona idea nel nome della perversa equazione "arte = fama". Fortunatamente di questi spettri ce ne sono diversi: uno di questi porta il nome di Daniele Brusaschetto da Torino. Questo musicista è riuscito, a partire dal 1996, a costruire un percorso sonoro personale ed assolutamente riconoscibile che coniuga noise e cantautorato, con grande attenzione ai testi. "Radio Stridentia" è il suo nuovo album, otto tracce sperimentali in poco più di mezz'ora, durata perfetta per un album che non ha riempitivi di sorta. Mentre la maggior parte degli artisti cerca di iniziare gli album con pezzi più facili da ascoltare, Brusaschetto inaugura "Radio Stridentia" con la traccia più ostica di tutto il programma, ovvero "Revenge Is A Bliss", quattro minuti di rumorismo puro, testi declamati e finale con ritmica glitch. "Gnawed The Bone", cantata in inglese, si basa su due accordi punk-rock sovrastati da un orgia rumorista, mentre nella successiva "Così Come La Pioggia" l'inizio elettroacustico viene soppiantato da sonorità sporche. "Go Home Gods, You're Drunk" è un pezzo più convenzionale, elettroacustico che alterna momenti ossessivi ad altri più sereni. Vi è poi la cover di "Seems So Long Ago, Nancy" del maestro Leonard Cohen, dove quello che ai più potrebbe sembrare un azzardo si rivela come un autentico capolavoro: il sottile trattamento elettronico di Daniele esalta la ripetitività melodica del pezzo, il cui incedere diventa un cuneo che penetra nella mente senza più uscirvi. Pur se diverse, non sono da meno "La Catena Della Sopravvivenza" e "Inciampare Sui Propri Piedi": la prima un punk-noise violento che contrasta con una vocalità eterea, e la seconda un rock-noise alternativo semplice e coinvolgente. Alla resa dei conti, "Radio Stridentia" si rivela come uno dei dischi più diretti e meno cerebrali fatti da Daniele. Ma i fan della prima ora possono stare tranquilli: in esso non c'è alcuna concessione alle melodie facili, nessuna scorciatoia per arrivare ad un pubblico più ampio. In "Radio Stridentia" non esiste l'equazione "arte = fama", ma piuttosto quella "arte = libera espressione", l'unica formula che Daniele Brusacshetto conosce.
Ferruccio Filippi
http://www.danielebrusaschetto.net/
https://danielebrusaschetto.bandcamp.com/