15-05-2016
OTUR BOYD
"Ten Hot Injections"
(Luce Sia)
Time: MC (60:00)
Rating : 7
Forse la produzione più singolare tra tutte quelle che ha dato alle stampe la piccola formidabile label Luce Sia, "Ten Hot Injections" è il primo lavoro fissato su supporto fisico per Otur Boyd, progetto tutto italiano gestito da Moreno Padoan (Artcore Machine). La particolarità della release sta nelle tante collaborazioni che costellano i dieci pezzi, firmate da nomi importanti e/o nascenti della scena industriale ed elettronica nostrana: vi compaiono Le Cose Bianche, Satanismo Calibro 9, Subterranean Source, Gianluca Favaron, Uncodified, Gregorio Bardini, Solimano Mutti, Noisedelik, Thysanura e Valerio Orlandini. Se i presupposti farebbero pensare ad un album variegato, la realtà è ben altra e mostra un'uniformità che riconduce alla fonte primaria, ovvero lo sperimentalismo trasversale ed estremo di Padoan. Quel che emerge nel complesso è la volontà di improvvisare coi rumori, sfiorando generi (glitch, power-electro, industrial(ismi) assortiti) senza mai cadere nel definito. La prima parte dell'opera naviga su coordinate astratte che passano abilmente dai toni cibernetici alle abrasioni scomposte condite da echi tonali retrò, fino ad affastellamenti tonali presenziati da un'immancabile dose di rumori sordi. La seconda parte si apre con un episodio fuori dal coro che vede incrociare gli strumenti a fiato - orchestrati da Bardini - con percussioni militaresco-tribali gestite da TSIDMZ (i due hanno già collaborato insieme nel disco "Oriente E Occidente"), dando vita a un brano magnetico che conduce verso un oriente solitario, anomalo per gli standard di Padoan. Chiusa la parentesi si riprende la via più aspra, sempre in bilico tra comunicazione distorta basata su ritmiche, gelo e oscurità e l'incomunicabilità insita in sprazzi di furore sonoro, riverberi, nodi sperimentali la cui bellezza rimane chiusa nella propria insolubilità. Disco spigoloso incentrato sul superamento di limiti precostituiti, diviso tra una libertà creativa estrema ed alcuni momenti di formale purezza evocativa. Edito solo su nastro in un'edizione limitata a 60 copie, adornata da una piacevole custodia con j-card, inserto e fascetta in plastica a chiudere.
Michele Viali
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