18-08-2015
DK5600
"Distanza Katrias 5600"
(Bugs Crawling Out Of People)
Time: (71:50)
Rating : 6
Debut album per il duo italiano formato dalla vocalist Ars A.V.I. e dal manipolatore sonoro Paolo Bono (in arte CircumLiver). I due creano una sorta di concept astrale basato su un virtuale diario di viaggio intorno al pianeta Katrias, con tappe scandite dai titoli delle dodici tracce. Il disco mescola non a caso spunti di natura space-ambient minimale e riferimenti rumoristici che evocano con precisione situazioni e panorami correlabili a mondi ignoti, interni di astronavi, movimenti in assenza di gravità, respiri amplificati quasi fossero registrati all'interno di un casco. Di fatto ci si serve non di rado anche di alcuni escamotages provenienti dal settore dark ambient (noise di natura metallica, stridolìi, clangori, temi cupi), mirando a recuperare, con uno stile ridotto al minimo indispensabile, strutture tonali note rielaborate alla luce del tema trattato. La voce, di norma filtrata, assume forme robotiche e sci-fi fondendosi alla struttura sonora come fosse un qualsiasi strumento elettronico dotato di una poderosa verve affabulatoria, fondamentale alla narrazione del diario di bordo. I drones hanno fattezze ossessive e lineari con esiti che a tratti risultano ipnotici, rischiando a volte di diventare prolissi. Se la prima parte dell'album cede ad un'insistenza sibillina e meccanizzata incentrata sia su sottofondi tonali spettrali che su basi organizzate con rumori bisbiglianti e costanti, il finale riserva maggiori sorprese con brani più ispirati e meno prevedibili. Il punto migliore dell'opera arriva col pezzo "Essere Estensibile Dinamico" che unisce l'evocazione di un respiro all'interno di una bolla d'aria con una linea para-melodica; altrettanto piacevole l'atmosfera satura e pesante (memore di un'ambient in stile Tesco Organisation) di "Tensione Di Contatto", che lascia dietro di sé un alone di criptico mistero, ed infine la purezza astrale di "Riflessione Attiva", vera soundtrack votata a dipingere l'immaginario di mondi sconosciuti persi nell'universo. Nel complesso, un disco dotato di frangenti interessanti così come di passaggi snervanti e faticosi che rischiano di oscurare le parti più ispirate e il buon concept di partenza. Confezionato in un digipak esilissimo con artwork e grafica facilmente migliorabili.
Michele Viali
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