09-05-2015
CORAZZATA VALDEMONE
"Stornellando In Grigioverde"
(Wolf Age)
Time: (49:12)
Rating : 7
Gabriele Fagnani ricorda con questo nuovo album la cosiddetta Grande Guerra (1915-1918) nell'anno del suo centenario, e lo fa con uno stile che amplifica la svolta 'pop' già sottolineata nel precedente "Avanguardia Rumorista" del 2013, qui trasformata in un sound ancor più affabile grazie a inserimenti melodici, ritmiche guerresche dal fascino immediato e alcune puntate rock/black. Il totalitarian-noise crudo, sgangherato e diretto (ma senz'altro originale) degli albori viene quindi riposto nel cassetto, salvo recuperare alcune venature di stampo più che altro post-industriale per arricchire qualche sottofondo ("In Marcia!", "Ode Al Fuoco Distruggitore", "A Noi!"). Per contro si punta tutto su toni puliti che sappiano rievocare con perizia e senza l'ironia di un tempo lo spirito della Prima Guerra Mondiale, il suo lato fiero e tetragono, tinto di echi nostalgici e funebri. Gran parte dei brani ha la struttura di marce elettroniche poderose, percorse da una voce imperiosa che declama parole lapidarie. La presenza di un pathos nato dalla commistione tra elementi elettronico-sinfonici e chitarre elettriche viene garantita dalla presenza - tra gli altri - di special guest come Absentia Lunae e Art Inferno, e ricorda la maestosità di alcuni pezzi dei Blood Axis da cui il Fagnani avrà sicuramente preso spunto. Efficaci in tal senso il trittico iniziale "Risorgere", "Death To Scum" e "The March Of Fire", concluso dall'appello che scandisce i nomi dei luoghi che hanno segnato le fasi salienti della guerra in Italia. Ma come ben saprà chi segue da tempo la Corazzata, Gabriele sa fornire anche sfumature diverse al tema trattato grazie a ospiti singolari come il singer Faust (o), ma anche riutilizzando stornelli d'epoca ("La Sagra Di Giarabub" ad aprire "Ode Al Fuoco Distruggitore") o classici tradizionali come "Runenlied", intonata da Stefania Domiziana. E proprio l'utilizzo di una vocalist femminile di formazione lirica riesce a dare ad un paio di pezzi (oltre alla suddetta "Runenlied", Stefania canta in "Gott Mit Uns") un taglio sacrale e commemorativo decisamente nuovo per il progetto siciliano. Tale peculiarità si riscontra anche in "Memorie", dove la declamazione di una centenaria classe 1904 riporta alla mente il lato reale della Storia. Fagnani lascia il futurismo, inteso nei suoi aspetti rumoristici, ironici e aggressivi, per riflettere su un passato celebrato nei suoi profili eroici, rivissuto con piglio sanguigno e personale, ma soprattutto senza le ipocrisie che limitano la nostra modernità.
Michele Viali
http://corazzatavaldemone.bandcamp.com/
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