23-07-2007
MACELLERIA MOBILE DI MEZZANOTTE & PROFILE
"L'ultimo Vero Bacio"
(Old Europa Cafe)
Time: (68:21)
Rating : 6.5
Adriano Vincenti (Macelleria Mobile di Mezzanotte) e Simone Puorto (Profile) tornano a collaborare dopo lo split del 2003 "La Dalia Nera", ma questa volta, piuttosto che alternare brani personali, mescolano i propri stili in una release approntata a quattro mani. Il tema trattato è topico nei due autori: il lato oscuro e violento dell'essere umano visto dalla prospettiva dei noir americani. Utilizzando e fondendo brani blues e jazz con l'elettronica ambientale e le voci sussurrate tipiche dell'industrial moderno, i due act nostrani strutturano un'ideale e ipotetica colonna sonora per un film di David Lynch o per "Il Lungo Addio" di Altman. I jingles degli anni '50 e '60 che strizzano l'occhio alla Hollywood danarosa sembrano coprire una realtà scottante e sanguinosa che emerge attraverso i temi ambientali ossessivi, uggiosi e forieri di disperazione. Il tutto ricorda un po' le colonne sonore assemblate dal grande Badalamenti (pensate soprattutto a Twin Peaks), in cui jazz, lounge ed elettronica venivano mescolate in un mix senza eguali. Vincenti e Puorto hanno ovviamente un approccio non da strumentisti, ma da sapienti manipolatori di musica preesistente, tuttavia ciò non diminuisce l'efficacia del loro lavoro. Senza dubbio "L'ultimo Vero Bacio" è un lavoro geniale se visto dalla prospettiva della scena musicale alternativa, tant'è che non mi viene in mente nessuno che avesse tentato di ricreare atmosfere alla Ellroy partendo da un substrato esclusivamente industrial, basato sull'assemblaggio e sul rimaneggiamento di suoni e rumori. L'incisività di questo lavoro non lascia scampo: è talmente circoscritto nelle sue argomentazioni che potrete apprezzarlo solamente se amate talune situazioni da cronaca nera del passato, in cui un'immaginaria Betty Page finisce uccisa in modo sadico in una villa di Malibù; dunque, se cercate musica più standardizzata o atmosfere più 'classiche', passate ad altri album. La sperimentazione non sempre è capita, ed io stesso ammetto di non aver ceduto in toto al sound de "L'ultimo Vero Bacio" a causa di una certa riluttanza che nutro per il sound blues/jazz e per il noir a stelle e strisce, ma non posso certo negare l'originalità dell'opera.
Michele Viali
http://www.myspace.com/macelleriamobiledimezzanotte