14-05-2014
SIEGFRIED
"Salmo Delle Tempeste"
(Blücher Records)
Time: (41:44)
Rating : 8
All'incirca ad un anno dall'ottimo secondo album "Cementoacciaio", gli emiliani Siegfried tornano alla ribalta in grande stile con un'altra prova magnificamente confezionata, stavolta in un gustoso formato vinile 7" che comprende, oltre al CD fissato su di un bel cartoncino apribile, lo splendido poster raffigurante l'altrettanto splendida copertina (nuovamente opera di Simone Poletti/Dinamo Innesco Rivoluzione, che collabora attivamente anche agli ottimi testi della band) ed un sontuoso booklet in carta spessa, per un'edizione limitata a 500 copie numerate a mano. Un anno che ha visto i Siegfried maturare tanto sul piano strumentale, con tutte le rispettive performance (dalle vocals di Giovanni Leonardi, sempre rigorosamente in lingua madre, al drumming del nuovo membro Yari Ugolini) ad alzare l'asticella della qualità, quanto su quello squisitamente emozionale, con testi stavolta più attenti all'aspetto sentimentale e finanche intimo dello spazio/tempo in cui le storie sono ambientate. "Salmo Delle Tempeste", prodotto con grande cura sotto l'attenta supervisione di Cristiano Santini (Disciplinatha), vede la band rifinire e cesellare un suono sempre sospeso fra il post-punk e quella storica new wave tutta italiana che senza dubbio è stata succhiata col latte da ognuno dei componenti, ma che non disdegna di aprirsi a soluzioni di respiro più ampio per trovare una propria personalità più marcata e forte. In un disco di ammirevole compattezza, dove la qualità è sempre ben sopra la media e nulla è lasciato al caso, non mancano momenti esaltanti: l'opener "Orazione Frontale", col suo vibrante impeto post-punk, colpisce per l'intensità e la fermezza nei cantati, mentre l'elettrica e inebriante "Nero D'Ossa" rapisce con le sue geometrie jazzate; semplicemente perfetta come primo singolo estratto è la title-track, col suo groove magnetico di scuola new wave, laddove "Eumeswil" indugia con successo su di un'elettronica algida e suadente che cattura all'istante. Che la band sia sempre più carismatica e sicura dei propri mezzi lo si evince chiaramente anche da una ballad raffinata ma sanguigna come "Notturno D'Ypres", dagli stilemi darkwave ben interpretati di "Il Crepuscolo Degli Idoli", dalla triste dolcezza di "Nella Nebbia" (col bel refrain di ampio respiro), dalle potenzialità di prossimo singolo della ritmata "21 Ottobre 42" e dalla classe avvolgente e notturna della conclusiva "Pece". Coi Siegfried la scena nazionale trova dei credibili, capaci ed appassionati interpreti per il presente e per il futuro, magari inevitabilmente legati ad un glorioso passato tutto italiano, ma capaci di andare oltre l'idea che abbiamo di esso.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.siegfriedtheband.com/
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