11-03-2014
ALL MY FAITH LOST...
"Chamber Music"
(Infinite Fog Productions)
Time: (56:23)
Rating : 7.5
La Infinite Fog continua da anni a svolgere un lavoro encomiabile, sia dando asilo ad ottimi progetti da tutto il mondo (nuovi o già affermati, buoni ultimi i nostri celebrati Ataraxia), sia recuperando materiale rimasto inedito o da tempo irreperibile. E quella per gli italiani All My Faith Lost... deve essere una passione non da poco per il personale della label russa, visto che già nel 2009 il marchio Infinite Fog si era premurato di ristampare in CD il primissimo lavoro ufficiale della band, "In A Sea, In A River, In A Lake... Or In A Teardrop", uscito originariamente nel 2002 in CDr per la nostrana Sin Organisation in sole 300 copie. L'etichetta della ex Unione Sovietica, anche stavolta, ha un grande merito, se possibile ancor più importante del solito: è riuscita infatti a dare una connotazione ufficiale a "Chamber Music", lavoro che i seguaci degli All My Faith Lost... conoscono molto bene col titolo "As You're Vanishing In Silence" (uscito nel 2005 per la ormai defunta Cold Meat Industry). Un album con una storia curiosa alle spalle: composto e registrato nel 2003, fu ideato dalla band (all'epoca un trio, con Francis M. Gri ancora impegnato al fianco di Viola Roccagli e Federico Salvador, prima di lasciarli per intraprendere percorsi differenti) per adattarsi all'utilizzo di testi presi dalle opere dello scrittore, drammaturgo e poeta irlandese James Joyce, ma non venne pubblicato proprio per problemi inerenti ai diritti su tali scritti. I Nostri dovettero quindi redigere dei nuovi testi e ri-registrare le parti vocali, e nella sua forma definitiva l'album finì per mutare anche nel titolo. "Chamber Music" è circolato in rete per quasi tutto il suo decennio di 'vita', e finalmente la Infinite Fog è riuscita a dirimere la questione legata ai diritti d'autore (il cui titolare, Stephen Joyce, in passato ha sempre negato il permesso per l'utilizzo degli scritti del suo celebre avo, finanche a Kate Bush), regalando l'ufficialità ad un'opera che gli eventi avevano inevitabilmente stravolto. Saranno senza dubbio felici gli stessi All My Faith Lost..., che finalmente possono annoverare alla propria discografia l'album così come era stato ideato, con testi quindi differenti (così come i titoli dei brani), oltre ad un artwork appositamente studiato ed un nuovo mastering curato dall'esperto Peter Andersson. Parliamo dunque di un disco i cui contenuti musicali sono già noti, creato ormai una decade fa da un act che nel frattempo si è meritatamente guadagnato visibilità a livello internazionale, grazie ad un suono che fa leva sulla delicatezza acustico/sinfonica più intima e sui sentimenti più sommessi, fra tasti d'avorio, synth ariosi e corde dolcemente pizzicate, dove le voci di Viola e Federico si intrecciano con toccante fragilità in scenari tanto fiabeschi quanto malinconici, mesti e dolorosi. Aspettando con impazienza un nuovo full-length (l'ultimo è stato l'eccelso "The Hours" del 2007, cui sono seguite solo uscite minori), i più fedeli seguaci degli All My Faith Lost... potranno ora riscoprire nella sua concezione originaria un tassello importante nella discografia di un progetto fra i migliori che la scena italiana abbia sfornato nel terzo millennio. Edizione digipack limitata a 500 copie, più le 30 della 'collector's edition' comprensive di t-shirt e poster esclusivi.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.allmyfaithlost.com/