19-02-2014
CORAZZATA VALDEMONE
"Avanguardia Rumorista"
(Ufa Muzak)
Time: (43:39)
Rating : 8
Dal noise totalitario all'ambient totalitaria. La Corazzata Valdemone mantiene le idee di fondo ma cambia sensibilmente stile per questo debutto su CD, arrivato dopo vari lavori su CDr, spesso pubblicati da etichette a dir poco rocambolesche. La struttura del nuovo "Avanguardia Rumorista" mira - ancora una volta - a far rivivere alcune fasi della storia italiana (e non) relativa alla prima metà del Novecento. La lente d'ingradimento è puntata al solito sulla guerra, che prende forma per mezzo di basi post-industriali legate a doppio filo al grande genere marziale di matrice mitteleuropea. Le atmosfere sono cupe, spesso dotate di una venatura attendista, quasi ad anticipare l'avvento di un attacco aereo o l'arrivo di una blitzkrieg. Si sentono i retaggi della dark ambient di orientamento guerresco, da cui derivano sia una profonda oscurità che tutta una serie di escomotages in fase di rifinitura: dai samples declamatori ai rumori che riecheggiano la preparazione bellica, dalle melodie torbide agli immancabili rimandi a spari e bombardamenti. Come da tradizione, la Corazzata inserisce due pezzi d'epoca che danno un colore particolare al disco, entrambi reintepretati dal monicker black metal messinese Art Inferno con una mirabile suadenza. In particolare il canto popolare "Gorizia" diventa un pezzo folk acustico, mentre la classica fanfara funebre "Ich Hatt Einen Kameraden" viene rivista con uno stile che ne mette in mostra la spiccata melodia e la fierezza, regalandoci una delle migliori intepretazioni moderne in circolazione. In generale l'impronta seguita da Gabriele Fagnani, ideatore e membro unico del progetto, è quella di tanti nomi storici del genere (Les Joyaux De La Princesse, Blood Axis, Karjalan Sissit, Wappenbund e via dicendo), alternando un cut-up di samples scelti in modo appropriato ad un'architettura elettronico-evocativa che stempera il noise degli albori in favore di toni più controllati. Al pari diminuisce anche la carica spericolata ed un po' ironica che segnava titoli come "Madre Patria", sostituita da un rigore compositivo che tende ad ordinare con attenzione i tasselli di un diorama audio-militare dai richiami drammatici. L'evoluzione stilistica è perfettamente riuscita anche grazie al sostegno di alcune partecipazioni esterne (oltre ai suddetti Art Inferno vanno ricordati, in una curiosa commistione di rock ed elettronica, i Siegfried, Frangar, L'Effet C'Est Moi e Deviate Damaen), ma soprattutto grazie al background culturale di Gabriele, che si diverte a mescolare frammenti, citazioni e curiosità storiche (notevole quella relativa alla madonna del manganello) per ricostruire un personalissimo mausoleo sonoro. Nel complesso, una delle migliori uscite d'industrial-marziale dell'ultimo anno.
Michele Viali
http://corazzatavaldemone.bandcamp.com/