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Room 108

22-10-2013

DJINN

"1978"

Cover DJINN

(Old Europa Cafe)

Time: (50:00)

Rating : 7.5

Per una strana coincidenza o per un inquietante presagio il 18 novembre del 1978, quando veniva al mondo Vintras, mastermind di Djinn, si compiva anche il più grande suicidio di massa dell'era moderna, orchestrato dal reverendo Jim Jones (e probabilmente non solo da lui) che 'guidò' alla morte oltre 900 persone nella comunità di Jonestown, appositamente creata nell'isola di Guyana. Il ritorno di Djinn ad un album di lunga durata parte qui, dopo uno stop durato ben sette anni e inframmezzato da un box riassuntivo e dal mini "Mind Evolution" nel 2009. Vintras traduce in suoni la propria carica antisociale e solitaria partendo da un avvenimento distruttivo che in certo qual modo ha segnato il suo essere, creando un curioso incontro tra un inizio e una fine. I mezzi adottati rispecchiano la tradizione death ambient mitteleuropea amplificata da un profondo senso di solitudine e misantropia, da sempre alla base della discografia di questo progetto nostrano. Rumori ad effetto, rimbombi sonori, voci campionate, samples di nere litanie vocali, linee para-melodiche soffocate da una malsana atmosfera regolano le nove tracce di un disco profondamente cupo che trova in una calma asfissiante l'epicentro del proprio malessere, trasmesso all'ascoltatore in tutta la sua negatività suicida. La morte imposta agli altri e a sé stesso diventa il leit-motiv dell'opera, tesa in ogni frangente a dare corpo al termine ultimo: i temi sonori sembrano dimenarsi in una lotta continua con il noise catacombale, che reprime gradualmente ogni spiraglio di vita. Djinn riprende tutte le peculiarità tecnico-espressive che hanno caratterizzato il suo inizio: dalla nera compattezza che segnava l'esordio di "Katharos" fino all'attenzione per i dettagli e le rifiniture tipiche di "Goodbye". Rispetto alla solita dark ambient, "1978" aggiunge un pizzico di negatività concreta, superando le ambientazioni stereotipate con un torvo nichilismo che scaturisce da dentro. Una pericolosa attrazione per menti ombrose e gente che ha bisogno di ritrovare un po' di pura oscurità interiore. Rifiniscono il tutto un bel digipak a sei pannelli e le eloquenti immagini che lo accompagnano.

Michele Viali

 

https://myspace.com/suicidedjinn

http://www.oldeuropacafe.com/