11-07-2013
MY RIGHT OF FROST
"My Right Of Frost"
(Off Topic)
Time: (23:10)
Rating : 7
Quartetto genovese d'avanguardia, i My Right Of Frost ci introducono nella propria filosofia sonora con sette tracce registrate dal vivo nella loro città natale tra il 2011 e il 2012, pubblicate su supporto digitale circa un anno fa. Con uno stile che nega di fatto il concetto di musica come intrattenimento, sostituendo il solito strumento musicale con un 'oggetto sonoro', i Nostri creano circuiti uditivi elettronici improvvisati, specchio della società ipermoderna di cui vengono riutilizzati i rifiuti ormai privi di valore materiale, trasformati per l'occasione in para-strumenti. La tecnica del 'riciclo' di mezzi in chiave sonora rimanda ai principi (e spesso agli esiti) degli Einstürzende Neubauten, da cui viene ripresa anche l'unione di una certa 'spigolosità' acustica affiancata a ritmiche ordinate. I giri percussivi regolari, ricavati da oggetti riciclati o da motivi ripetuti in loop, garantiscono a gran parte delle tracce uno scheletro uniforme su cui poter imbastire un flusso sonoro apparentemente abbandonato a sé stesso, ma in realtà controllato con perizia, dotato di una forma geometrica e misteriosa, distante sia dalla follia noise che dal rumore a volte invadente di tanti progetti industriali. Le voci stranianti e straniate che campeggiano nelle tracce "Fullofmidhaigh", "Ollorcmun" e "Tape Mark I" diventano funzionali al discorso, elaborate e riutilizzate come fossero rifiuti di una società che non riesce a smaltire neanche i propri pensieri: si hanno quindi discorsi privati del loro habitat naturale, ma anche parole alla deriva, con effetti che rimandano sia al futurismo ("le parole in libertà" di Marinetti) che a sperimetazioni vocali più recenti (da Carmelo Bene in poi). Raffaello Bisso, Walter Giacchero, Francesco Marini ed Andrea Lombardi non accettano compromessi artistici o ludici, sanno esattamente cosa voler comunicare all'ascoltatore e - come di rado avviene - valorizzano il proprio operato con una rigorosa teoria. Un lavoro che va oltre gli schemi precostituiti, ma che sa guardarsi indietro e riutilizzare echi avanguardistici di un passato vicino e lontano.
Michele Viali
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