11-07-2013
VV.AA.
"Autolyse"
(Show Me Your Wounds Prod.)
Time: (78:06)
Rating : 7
A livello di musica underground ci sono ormai decine di label che operano in maniera assolutamente artigianale senza seguire le regole del mainstream, ma cercando di creare un mercato alternativo che rimetta al centro dell'interesse il lavoro del musicista. Fra queste si segnala la svizzera Show Me Your Wounds, attiva solo dal 2008, ma che si è già ritagliata uno spazio importante all'interno della musica d'avanguardia di questo inizio millennio. Sì, perché sia che si tratti di neofolk esoterico, sia di noise che di musica rituale, la definizione che viene subito in mente per descrivere la proposta musicale complessiva di questa label è proprio quella di musica di avanguardia. Si tratta tuttavia non di avanguardia fine a sé stessa, di quella un po' snob che di solito finisce per autodistruggersi per eccesso di autoreferenzialità e/o mancanza di idee, quanto piuttosto di una serie di proposte che, spaziando da un genere all'altro, ispirano curiosità e apertura mentale in chi le crea e in chi le ascolta. Grosso merito in un momento in cui l'apatia sembra essere il pass per una effimera serenità. Il catalogo della Show Me Your Wounds va dalla ritualità ambientale di Khem, Urna e Djinn al rumorismo di Maurizio Bianchi, dalle algide atmosfere industrial di Sshe Retina Stimulants al noise mistico ed esoterico di Icydawn, fino al neofolk sperimentale di Aimaproject. Un caleidoscopio di generi e suoni, sempre ottimamente presentati grazie ad artwork curati in maniera maniacale, proprio per rendere ogni CD un oggetto da collezione piuttosto che un semplice manufatto usa e getta. La compilation "Autolyse" giunge al momento opportuno per fare il punto su quanto fatto finora, con un occhio ai futuri sviluppi che la label potrà avere. Anche in questo caso copertina curatissima ed azzeccata, con un collage indefinibile ed evocativo. Il programma, aperto dall'ottimo Urna, si compone di 13 tracce. Spiccano il mantra suicida di Icydawn ("A Matter Of Deathstyle Pt. II: Suicide"), il noise devastante e catartico di Maurizio Bianchi ("Mental Depression"), le percussioni rituali di "I Do Aside Me" di Khem, la title-track del Teatro Satanico e "Organolpetic Improvement Of Complex And Spontaneous Ageing" di Sigillum S, viaggio in terre lontane e dimenticate. La cosa bella di questo sampler è quella di non essere un semplice spot promozionale dell'etichetta, ma piuttosto di risultare quasi un disco a sé, uno split che unisce i talenti espressi fino ad oggi dalla Show Me Your Wounds. Un lavoro appetibile dagli amanti della buona musica di avanguardia e da chi vuol saperne di più sulla label svizzera.
Ferruccio Filippi
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