11-07-2013
HAUTVILLE
"Le Moire"
(SPQR)
Time: (24:41)
Rating : 6
Dopo un esordio segnato dal folk e dal recupero delle tradizioni locali, i lucani Hautville tornano con un EP in odore di svolta, caratterizzato da sonorità che uniscono preponderanti venature prog-rock ad un'esile eco acustica. Tutto appare perfetto a cominciare dall'artwork e dal bel digipak, per finire coi testi, ispirati ed ermetici al punto giusto, e con la resa audio cristallina, capace di dare tridimensionalità ai suoni. Il tema delle Moire, figure mitologiche che personificano l'ineluttabilità del destino, contribuisce a rendere ancor più stimolante l'opera, incentrata su tanti suoni (chitarre acustiche ed elettriche, tastiere, piano, batteria) che si intrecciano in fiumi di note, impreziosite in due passaggi dallo partecipazione del pianista e compositore Arturo Stalteri. Ma alla fine di cotanto sforzo rimane una sensazione di freddezza, causata dall'assenza di melodie forti, tanto più evidente se si paragonano i brani alla cover "Non Mi Rompete" (scritta dal Banco Del Mutuo Soccorso), dotata - caso beffardo, ma forse prevedibile - proprio di quella vitalità che non hanno gli altri pezzi. La tradizione locale e gli echi folk che tanta parte avevano avuto in "No Milk For Babies" e nella successiva raccolta "Numen Lumen" lasciano un vuoto finora incolmato; la solarità malinconica che ricordava un Sud Italia antico ed eterno cede il posto ad un'operazione bella ma senz'anima, in grado di recuperare l'emozione di un tempo solo nei passi conclusivi della title-track. La voce di Simona, fin troppo monocorde per reggere il peso di un intero EP, trova la sua migliore interpretazione nei motivi corali posti a chiusura del disco, laddove vengono abbandonati gli eccessivi sviluppi sonori e rinascono quelle melodie che sanno dare il brivido dell'infinito con una sana semplicità. Il cambio di rotta non ha portato i risultati attesi, e da un progetto ambizioso e profondo come gli Hautville è lecito aspettarsi molto di più.
Michele Viali