30-05-2013
FURVUS
"Deflorescens Iam Robur"
(Mvsa Ermeticka)
Time: (39:00)
Rating : 7.5
Chi ha sempre seguito con attenzione la scena nazionale dovrebbe ricordarsi piuttosto bene di Furvus, progetto guidato in solitaria da quel Luigi Maria Mennella che abbiamo conosciuto anche nei panni di En Velours Noir e F.ormal L.ogic D.ecay. Messa in piedi la Mvsa Ermeticka (che stamperà nell'anno in corso anche il miniCD dell'atteso ritorno per Furvus "Reliquarium"), il poliedrico artista nostrano riparte proprio da dove il discorso si era interrotto, ristampando in una tiratura di 1000 copie quel fulmine a ciel sereno che fu il debut "Deflorescens Iam Robur", ad oggi unica release rilasciata dal progetto. "Deflorescens...", concept album dedicato al declino della cultura pagana, usciva nel lontano 1999 per l'ormai defunta etichetta genovese Beyond... Prod. in un lussuoso digipak limitato anche allora a sole 1000 copie (più una successiva ristampa di soli 166 esemplari, destinata ai fans), ed è con piacere che a 14 anni di distanza giungono non solo buone nuove circa il ritorno di Furvus, ma anche l'attesa ristampa di questo pezzo pregiato perduto nel tempo. Opportunamente rimasterizzata ed arricchita da un booklet ancor più corposo che in passato, con ben 28 pagine ricche di suggestive immagini e complete di nuovi contenuti atti alla piena comprensione (testi, esegesi, curiosità etc...), l'opera emana ancor oggi quel fascino oscuro che ai tempi la impose nei circuiti underground, pur coi mezzi dell'epoca e qualche inevitabile ma perdonabilissima sbavatura. Quello di "Deflorescens..." era un suono che pescava con gusto ed in egual misura dalla musica antica (sia essa classica o medievale), dalle ambientazioni oscure e dalle derive pagane, e questa unica fatica a firma Furvus, divisa in quattro 'libri' per 20 frammenti di quello che va considerato un corpo inscindibile, conserva ancor oggi la sua plumbea e coinvolgente carica emotiva di stampo neoclassico. Fra teatrali declamazioni in latino, cupi spazi ambientali, netti richiami medievali e sinfonie traboccanti un pathos millenario (il tutto creato ed eseguito da Mennella senza l'ausilio di alcun computer, come specificato nei crediti), l'opera risulta ancor oggi più che godibile, e rappresenta senza dubbio un piccolo pezzo di storia della scena italiana che merita rispetto. Sarà davvero interessante scoprire dove ritroveremo e dove andrà Furvus dopo tanti anni di ibernazione, e nel frattempo molti di voi potranno finalmente recuperare un lavoro che non meritava di rimanere relegato nel passato.
Roberto Alessandro Filippozzi
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