16-05-2013
GIANFRANCO GRILLI
"Ancient Roads"
(Mons Avium)
Time: (61:36)
Rating : 8
Nuova e ultima uscita in casa Gianfranco Grilli. Nuova perché il musicista marchigiano è pronto ancora una volta a deliziare con la sua ambient/electro d'alta classe, che ormai ha raggiunto livelli altissimi, sia dal lato compositivo che produttivo (questo è il primo disco sotto la label personale Mons Avium, cosa che rende Grilli più indipendente e libero). Purtroppo anche ultima in un certo senso, perché "Ancient Roads" segnerà il distacco dell'artista dal genere ambient, per andare alla ricerca di nuovi orizzonti e soprattutto di un maggior seguito. Scelta rispettata da parte nostra, viste le difficoltà a diffondere un genere musicale sempre inversamente proporzionale alla sua grandezza dal punto di vista della sua commerciabilità. Un vero peccato, come abbiamo già avuto occasione di scrivere sempre in altre recensioni di Grilli. Il pubblico italiano mostra ancora non poche difficoltà a riconoscere la buona musica se dietro ad essa non lavora una macchina speculativa che impone ciò che si deve ascoltare, come e persino quando. Gianfranco Grilli per lo meno esce a testa alta, professionale e umile, e lo fa con l'ennesimo ottimo lavoro. Vera musica per le orecchie nel senso stretto del termine, evocativa, meditativa. La lezione di Grilli sottolinea ancora una volta le sue indiscutibili influenze, come Cluster, Brian Eno, Klaus Schulze e soprattutto Popol Vuh. La sua ambient siderale questa volta accompagna in lunghi viaggi psichici e non, ben segnati da ognuno dei sei lunghi pezzi, che appaiono infiniti, ma mai ridondanti, come spesso accade con artisti più ingenui quando si tratta di musica d'atmosfera. Non è il caso di Grilli, ovviamente. Echi new age ("Arrival At Dakhla Oasis"), kraut di scuola tedesca come nella splendida "Underground Roads" o la mozzafiato "A Long Walk", commovente in grado di competere contro qualsiasi composizione cinematografica. L'ennesimo viaggio interiore che consigliamo a tutti. Questa volta non si celebra solo il proprio io, ma anche un artista che non ha mai gettato la spugna e che, nonostante concluda qui una lunga esperienza musicale, ne intraprenderà una nuova che sarà comunque influenzatissima dalla precedente. Uno spartiacque, anche molto ben confezionato. Un documento necessario e perfetto: non possiamo fare altro che augurare il meglio a Grilli per la sua prossima creatura, promuovendo ancora una volta la sua ormai vecchia pelle.
Max Firinu
http://www.gianfrancogrilli.com/