07-04-2013
ALEX KUBOTHA
"Playing The Disaster"
(Old Europa Cafe)
Time: (78:41)
Rating : 7
Debut album di lusso per questo autore italiano che si pone fuori da ogni schema consolidato, recuperando materiale del passato e creando ambientazioni nuove. "Playing The Disaster" ha in sé qualcosa di apocalittico evocato già dal titolo, è un'opera proiettata verso un futuro immaginifico elaborato con uno stile sonoro trasversale. Come un tifone che passa radendo tutto al suolo e portandosi via una miriade di materiali, il sound di Kubotha raccoglie spunti svariati in un gorgo forsennato da cui usciranno brani diversi, uniti da un sottile filo conduttore. La musica di Alex è sempre strettamente correlata alle immagini ed assume la sua forma più completa in sede live, quando viene interpretata col supporto dei video messi a punto dal partner artistico Lanvideosource. Tale connubio ha portato anche alla realizzazione di alcuni videoclip (per ora pubblicati solo su youtube), attraverso i quali prende mirabilmente forma l'astratta profondità dei suoni. Le 15 tracce del CDr si muovono su due piani paralleli e incrociati: da un lato i suoni elettronici, che hanno un ruolo portante e si collegano alla tradizione industriale e sperimentale europea degli ultimi decenni; dall'altro ci sono una buona quantità di rifiniture esotiche, spesso di matrice orientale o africana evidenti nei ritmi tribali, nei campionamenti di canti infantili, nei corni tibetani, nelle voci che nominano o evocano luoghi specifici e in alcune partiture quasi mantriche nella loro ripetitività ipnotica e riflessiva. Nel mare magnum di questo disco si incrociano passaggi disparati che rimandano sia alla classicità di un'ambient spaziale che sfocia a volte in una personalissima soundtrack, sia a tonalità industriali vecchia maniera che emergono nelle percussioni metalliche e in ritmiche marcate, memori di alcuni progetti americani più mainstream. Il tutto evolve in soluzioni moderne che sfiorano lidi chillout, toccano sperimentalismi percussivi influenzati da alcune performance teatrali e attraversano idealmente l'IDM in tutte le sue varie sfaccettature. Ne risulta un album composito, pieno di spunti, fuori dai canoni precostituiti. L'eccellente resa audio contribuisce a valorizzare ancor di più un lavoro di gran fascino, purtroppo limitato a soli 99 esemplari. Da segnalare per i patiti il campionamento vocale del compianto maestro Carmelo Bene, alla prese con una personale Lectura Dantis in "Collapsed Sea".
Michele Viali