17-03-2013
HALL OF MIRRORS
"Altered Nights"
(Malignant Records)
Time: CD1 (56:21); CD2 (45:27)
Rating : 7.5
Terzo lavoro per Hall Of Mirrors, progetto sperimentale tutto italiano, nato dall'unione di Andrea Marutti (già mastermind dell'act Amon e di tanti altri monickers, nonché titolare della Afe Records) e Giuseppe Verticchio (noto per aver dato vita all'interessante e quotato Nimh). Il duo è da sempre aperto alle partecipazioni esterne, che in questa occasione raggiungono vette qualitative e quantitative notevoli: in "Altered Nights" troviamo infatti l'apporto di nomi come Andrea Ferraris, Andrea Freschi e Pietro Riparbelli, oltre agli ex-Cold Meat Industry New Risen Throne e Vestigial: tutti autori italiani di primissimo livello nel settore dell'ambient e della sperimentazione più oscura. Il disco si struttura attraverso due CD, per un totale di sole cinque tracce costruite tramite marchingegni elettronici, field recordings e rumori di chitarra. Siamo nei paraggi di un noise-ambient filmico e parecchio raffinato, giocato sui saliscendi tonali e sul crescendo pacato di stratificazioni sonore che arrivano a toccare inusitate vette di potenza acustica. L'oscurità regna sovrana, i rumori rimandano a scenari tetri, apocalittici ed inquietanti come indicato dagli stessi titoli, sempre anticipati dalla dicitura "Night". Ogni pezzo inizia con una multistratificazione docile che aumenta nel tempo la propria intensità sonora ed emotiva, fino a raggiungere un picco violento e tornare gradatamente alla calma. Tale schema vede il suo esempio massimo in "Magmatic Resonance", pezzo che sembra voler mimare uno scorrere continuo immortalato sullo sfondo di un motivo immanente, fino ad esplodere in una 'risonanza' trionfale a cui è difficile rimanere indifferenti. Se il pezzo d'avvio "The Meeting" e quello di chiusura "Immaterial Bodies" rientrano negli schemi di una dark ambient prevedibile ma di sicuro effetto, "Invocation" gode di interessanti venature esotiche che trasformano un semplice brano post-industriale in un rituale etnico, grazie a temi di flauto inseriti tra le maglie di metalli infuocati ed echi di rintocchi tribali memori di certe produzioni della Nekrophile Rekords: ne scaturisce un'ambientazione stregonesca e sciamanica, quasi un'evocazione oscura immortalata nel pieno del cerimoniale. Il secondo dischetto è occupato da una sola traccia di ben 45 minuti: qui trovano spazio anche melodie dilatate poste a contrasto con un abrasivo noise di sottofondo, l'oscurità viene squarciata da barlumi di luce all'interno di una struttura in costante evoluzione che assume le sembianze di una grande suite elettro-acustica in cui si avvicendano emozioni opposte, sensi di soffocamento e aperture verso spazi sconfinati. "Altered Nights" è un lavoro di genere che sa distaccarsi al momento opportuno dai soliti canoni e dalla solita prevedibilità. Le architetture tonali vengono gestite in modo efficace, dotate di rifiniture eccellenti e avvalorate da una resa audio di primo livello. Per chi è in cerca di qualità in tempi di magra.
Michele Viali
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