06-03-2013
LE COSE BIANCHE
"Impuro (Ciò Che Il Potere Fai Dei Corpi)"
(Makabre Sinister Kabaret Productions)
Time: (50:17)
Rating : 5
"Impuro" è una delle tante produzioni di questo oscuro act italico, attivo da pochi anni ma già forte di un parco uscite di tutto rispetto. L'album risale al 2012 e riprende in parte i suoni che pochi di noi hanno avuto la fortuna di ascoltare nei lavori di Malameccanica, progetto strettamente correlato a Le Cose Bianche. Se in altri lavori le tonalità più oscure e industriali avevano un ruolo di primo piano, nei 15 brani di "Impuro" vengono giustapposte a ritmiche trip-hop spezzate ma mai troppo irruenti, legate ad un'atmosfera soft e tranquilla, epurata da qualsivoglia intervento vocale. La comunicazione ricade quindi sulla musica associata ai 15 titoli pregnanti dei brani, fondati su giochi di parole ("Porno E Thanatos", "Calle Del Non Sogno"), svariati riferimenti culturali ("Girone Delle Manie", "Sleazy") e soprattutto concettuali. La ricerca appare incentrata quasi totalmente sulle ritmiche sotto cui scorrono soffuse basi di accompagnamento, sempre alla ricerca di ambientazioni ideali per situazioni immaginate o suggerite dai titoli. In alcune circostanze si propende per il solo suono/rumore ("Calle Del Non Sogno", "Quasi Apocalittico" "L'Au-Delà", "Holocaust: Segunda Edizione", "Sulla Reticenza E L'Omologazione") con risultati discreti, garantiti da una pacatezza improvvisata distante dall'oscurità di maniera in voga nel settore post-industriale. D'altro canto si hanno anche passaggi più briosi, con percussioni che sfiorano la break ("Porno E Thanatos" o la title-track) e con un inaspettato riff di chitarra elettrica ("Videoschock"). Grande assente è la voce, che forse poteva completare un album sin troppo dimesso in cui brilla solo qualche sparuto passaggio. Gran parte dell'opera sembra fondarsi su una sequela di costruzioni ancora in fieri, sperimentazioni a cui manca sempre un tassello per giungere a compimento. Tra chillout, trip-hop e rumori di sorta si fa fatica a trovare una linea da seguire, e la noia è dietro l'angolo.
Michele Viali
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