04-12-2012
UNCODIFIED
"Black Apartments"
(Santos Productions)
Time: (30:00)
Rating : 6.5
Quello di Corrado Altieri è un nome alla ribalta nel panorama industrial-sperimentale italiano, forte di collaborazioni importanti con Simon Balestrazzi dei T.A.C. (qui nelle vesti di curatore del mastering), Maurizio Bianchi e Gianluca Becuzzi, ma anche mastermind di molteplici progetti, da TH26 a Candor Chasma in coppia col suddetto Balestrazzi, fino al più recente Monosonik insieme a Giorgio Ricci (Templebeat, First Black Pope). Uncodified è una delle tante incarnazioni: progetto nato in tempi recenti con all'attivo due album e questo singolare nastro di "appartamenti neri", composto da sei tracce con riferimenti ad altrettanti "apartments" situati in sei luoghi del globo. Tale struttura fa pensare a delle registrazioni - o field recordings - operate in sei città diverse (per la precisione Milano, Amburgo, Stoccolma, Praga, Oslo e New York) e poi riviste in funzione elettroacustica. Nel complesso, ci si trova dinnanzi ad un ambient-noise minimale in cui trionfano delle sonorità analogiche che ci collegano al passato e ai vecchi nomi dell'underground. Il primo brano è probabilmente il più scarno, forte di una ossessiva linearità e di una resa audio soffocante che ne amplifica il gelo mortuario, di poco variato dall'intrusione di una voce remota. Una rimbombante insistenza segnata da un profondo minimalismo sonoro è alla base del successivo "Apartment 2", pezzo abbastanza in linea col suo predecessore, con cui condivide l'essenzialità e un buon impatto comunicativo. Con la traccia dedicata a Stoccolma si passa ad un'ambient più rumoristica in cui alla base monotematica viene affiancato un nodo di noise elettrico a volume tenue, quasi a voler contrastare la compattezza del tema portante: echi di mistero e puntate isolazioniste segnano tutto il pezzo. Un rimbombo continuo unito a frammenti cibernetici apre il lato B: la traccia dedicata a Praga è quella dalle fattezze più retro-meccaniche, frutto dell'incrocio di sibili industriali, voci contorte, modulazioni anni '70 e linee sonore uniformi. Le derive rumoristiche ovattate e abrasive della seguente "Apartment 5" rimandano invece ad una power-electro depotenziata che si esprime attraverso tonalità soffuse, frutto di una massificazione di materiale audio, mentre il pezzo conclusivo, collegato alla città di New York, presenta una concretizzazione di rumori pulsanti, a tratti monolitici, a tratti specchio di una realtà caotica vista da lontano. Corredato dalla solita bella confezione che vede accostati un case di plastica morbida, un artwork che predilige l'oscurità e una cassetta rosso fiammante, "Black Apartments" è un lavoro che alterna momenti decisamente comunicativi ad altri in cui l'attenzione si sposta sulle peculiarità sonore e cromatiche. I legami con i sei diversi "appartamenti" non sono sempre così evidenti, ma fungono da vademecum per l'ascoltatore. Prodotto interessante supportato da una resa audio che, alla fine dei conti, sembra fare la differenza evitando il rumorismo non-sense di tanti progetti simili. Gli intenditori saranno soddisfatti.
Michele Viali
http://santos-productions.blogspot.it/