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Room 108

30-09-2012

RETINA.IT

"Descending Into Crevasse"

Cover RETINA.IT

(Glacial Movements)

Time: (52:44)

Rating : 7

Retina.it è un duo campano composto da Lino Monaco e Nicola Buono, attivo sin dalla prima metà degli anni '90. Dopo quattro album da studio, i Nostri accettano la sfida proposta dalla Glacial Movements di Alessandro Tedeschi e abbandonano le sonorità IDM e techno sperimentali per forgiare un lavoro a tema, dando ai suoni la forma di lastre di ghiaccio e crepacci ancora inesplorati. "Descending Into Crevasse" è un disco paradigmatico che non esce mai dai limiti tematici imposti, facendo della meticolosità descrittiva la sua arma vincente, cosa già propria di altri artisti invitati in passato alla corte della gelida label romana. Le architetture dei cinque brani risentono sia dei dilatati temi di synth tipici della cosmic-music che dei toni circolari e para-melodici già messi a punto dalla scena minimal amenricana: in pratica si sente non poco l'eco dell'elettronica sperimentale degli anni '70, aggiustata e rifinita in base alle necessità dell'album. Si lavora principalmente sulla linearità: suoni puliti e dilatati si distendono fino a mimare un'enorme coltre bianca, battuta da vento e misteriosi rumori naturali. L'isolamento, fisico prima che mentale, è il grande protagonista al debutto impetuoso già col primo pezzo "Synth On Axis" (alla cui composizione partecipa anche Fabrizio Matrone), incentrato su temi ventosi, riverberi che sembrano provenire dal vuoto e rintocchi che rimandano a picchettii su lastre di ghiaccio; l'oscurità e il mistero dominano un'atmosfera comunque distante da quella tipica della dark-ambient. Più scarna la seguente "Freezing The Fourth String", incentrata su un freddo sibilo cosmico variato di poco con l'entrata di un tema simil-sinfonico ripetuto circolarmente: un pezzo semplice e ammaliante, dotato di pochi ed efficaci suoni intrecciati in modo mirabile. Il drone monocromatico torna anche in "Moonshine", ma qui viene sovrapposto ad un motivo strumentale di arpa (ovviamente campionata) che crea sussulti sinuosi e liquidi: senza dubbio il brano più vicino alla scuola minimal. La sterminata "Attrazione Magnetica" viene strutturata su piccoli rumori e riverberi, lasciando da parte le sonorità che hanno segnato le tracce precedenti; la natura sembra prendere il sopravvento in un quadro di profondo isolamento fisico e mentale. "-32°F Porcelain, Metal & Ice" ha invece un orientamento più spiccatamente electro, dovuto a piccoli rumori ritmici che vanno a creare una base glitch in sovrapposizione al solito drone bianco e al tema circolare di synth. La conclusiva title-track è una trasposizione in suoni di una 'discesa nel crepaccio': raggruppando le peculiarità dei pezzi precedenti viene ricostruita un'atmosfera gelida e solitaria, perfetta colonna sonora di un qualcosa posto al limite della possibilità umana, tra drones freddi, temi sinfonici ripetuti in loop e ventose bufere. "Descending Into Crevasse" è un preciso quadro naturalistico dipinto con le tecniche proprie dell'elettronica anni '70, a cui viene pagato giustamente tributo. Forse in assoluto l'album più aderente al tema tra tutti quelli prodotti dalla Glacial Movements, la quale aggiunge al suo catalogo un altro tassello di indubbio valore. Chi ha apprezzato i precedenti lavori di Retina.it non rimarrà deluso da questo CD, sebbene si troverà dinnanzi ad uno stile decisamente diverso. Mastering curato dal grande Denis Blackham.

Michele Viali

 

http://www.retinait.com/

http://www.glacialmovements.com/