20-09-2012
LIA FAIL
"Cynical Stones"
(Three Legged Cat)
Time: (40:00)
Rating : 8
C'è chi, smanioso di esordire, pubblica il debut-album in men che non si dica e chi, per contro, vi giunge solo dopo una lunga gavetta: quest'ultimo è il caso dei bolognesi Lia Fail, nome tutt'altro che nuovo a chi segue con attenzione la scena nazionale. Dopo qualche release a diffusione limitata (i CDr "Restless Eyes" e "Leipzig" hanno trovato spazio su queste pagine) e diversi concerti, la band guidata da Nico Solìto approda al sospirato debutto sulla lunga distanza, investendo oculatamente su sé stessa per realizzare un 'biglietto da visita' di alta qualità e trovando nella romana Three Legged Cat un adeguato supporto per la via del mercato discografico. Tanta attesa e la relativa, preziosa esperienza maturata sul campo hanno permesso alla band (di base un sestetto, ma qui allargata ad una formazione di ben otto elementi) di farsi trovare più che mai pronta al momento della verità, con un lavoro composto, eseguito, prodotto e confezionato (nel bel digifile apribile) con grande cura ed efficacia. Da sempre inseriti nel grande calderone neofolk, i Nostri denotano una buona dose di personalità ed hanno il pregio di non allinearsi supinamente ai dettami dei soliti Death In June o Sol Invictus, arricchendo piuttosto il proprio piglio folk con aromi dal profumo di rock, prog e finanche pop, senza mai tradire una matrice ben salda. Il suono cristallino del dischetto permette di godere appieno dello splendido intreccio fra le voci di Andrea Carboni e Sabella Spiga, che si stagliano sulle armoniose melodie create da flauto traverso, chitarra, violino, violoncello e piano (suonato dall'ospite Saverio Tesolato degli Autunna Et Sa Rose, anche arrangiatore di un disco molto ben congegnato), con una sezione ritmica ottimamente condotta dalle percussioni di Giuseppe Sansolino e dal basso pulsante di scuola darkwave di Nico. Nascono così dieci frangenti che trasudano pathos e passionalità, dieci brani (fra cui quelli che componevano le uscite di cui sopra, opportunamente rivisti) che stanno fieramente in piedi da soli: fra momenti particolarmente ariosi ("Lonely Anguish", una ritmata "Just A Breath" che odora di singolo, la più evocativa "Lost In The Wind" e la conclusiva "A Soldier...") ed episodi che travolgono con la loro carica passionale (l'opener "Restless Eyes", la romantica "New Dimension" e la marzialoide "Leipzig"), svettano sul resto la sentita delicatezza della dolce "Like A Star" e la morbidezza di una "In This Square" capace di infiammarsi con le percussioni, seconda come impeto solo alla più sostenuta "Battlefield". Canzoni che scorrono con grande naturalezza, coinvolgendo sempre e comunque, per un lavoro splendidamente chiuso da una intrigante ghost-track sorretta da stupende pennellate pianistiche, con Andrea e Sabella quanto mai solidali nel lasciarsi reciprocamente spazio di brano in brano per marchiare ogni istante con la voce più adatta al mood. Tutto riuscito in un esordio sulla lunga distanza che, ne siamo certi, saprà dare il meritato lustro ad un nome di spessore dell'underground italico, la cui tenacia ha permesso risultati che meritano di essere adeguatamente ripagati dalla risposta di critici ed appassionati.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/liafailmusic
http://3leggedcatrecords.blogspot.it/