23-10-2011
KHEM
"Come Forth"
(Show Me Your Wounds)
Time: (49:06)
Rating : 7
Interessante debut album per questo duo nostrano composto da Hans Backovic (sintetizzatori, percussioni) e Zos (voce, percussioni), fautore di un intrigante mix fra musica rituale, dark ambient e deviazioni industrial-elettroniche. Il bello di questo debutto sta nella maturità con cui questi generi vengono trattati e mischiati fra loro, quasi si trattasse di una band con diversi anni di carriera alle spalle. In "Come Forth" ogni pezzo merita più ascolti, a partire dalla prima traccia "Come Forth Children", che parte ambientale per poi virare in un ambito industrial/marziale, con percussioni e voci filtrate che sembrano provenire da altri modi. Nel finale le litanie si fanno più oscure ed opprimenti, e le tastiere creano un'atmosfera di pura angoscia. "S.W.N." aumenta il senso di disorientamento nell'ascoltatore attraverso suoni liquidi di sintetizzatori, ritmiche ripetitive e voci al limite della follia. "Rumore Bianco Sintetico" è la colonna sonora di un funerale celebrato fra rovine post-industriali e paesaggi spettrali, specchio di una devastazione e desolazione fisica e mentale. "11 Level" e "Autopsy Of Spirit" riprendono invece gli esperimenti sonori dei vari Coil e Throbbing Gristle, con suoni reiterati all'infinito (angosciante il 'give me a reason' ripetuto allo stremo dalla voce malata di Zos in "11 Level"). Una ritmica vagamente IDM sostiene "The Song Of Pleasure", che si dipana senza acuti mantenendo un profilo sommesso e inquieto, mentre in "Last Alarm" esplode la vena military-folk del duo, con un incedere marziale di forte impatto. Il disco si chiude con la dark ambient di "Void", che termina con l'unica breve esplosione di violenza rumorista alla Merzbow presente nel disco, e con "The Pleasure Of Song", esperimento industrialoide serrato e ipnotico. Ispirato alle opere degli occultisti Crowley e Spare, "Come Forth" è un disco riuscito nel suo complesso, anche se i pezzi più sperimentali sembrano leggermente forzati. Tuttavia gli appassionati di dark ambient e atmosfere malate non potranno che rallegrarsi per questo debutto: se i Khem continueranno così, presto sentiremo di nuovo parlare di loro.
Ferruccio Filippi
http://www.myspace.com/khemuzak
http://www.myspace.com/showmeyourwounds