05-10-2011
DAMA
"Eirwen"
(Ravenheart)
Time: CD 1 (32:05) CD 2 (27:08)
Rating : 8.5
Sono passati ormai praticamente tre anni da quando parlammo in termini entusiastici del demo-CD dei milanesi Dama, e la maturità e l'estro mostrati in quell'occasione ci avevano fatto presagire che presto i Nostri avrebbero debuttato ufficialmente, poiché decisamente pronti per l'impresa. Ma la voglia di ottenere il massimo dalle proprie indiscusse qualità, unita alla non facile incombenza di doversi trovare un contratto, ha protratto a lungo la lavorazione dell'atteso esordio, uscito prima nel formato digitale, ed ora anche disponibile nella versione fisica a doppio dischetto. Il quintetto meneghino, nato dal sodalizio artistico instauratosi tra il drummer e polistrumentista Pier Tarantino e la cantante Barbara Schera Vanoli, ha saputo curare fin nei minimi dettagli ogni aspetto del processo creativo, dai sontuosi arrangiamenti ad una produzione impeccabile, scegliendo poi di suddividere su dischetti differenti - per un minutaggio che sfiora l'ora di durata complessiva - i pezzi in italiano e quelli in inglese, onde dare risalto tanto alle proprie potenzialità nel mercato nazionale quanto al respiro internazionale della proposta stessa, ripartendo proprio da quei brani di tre anni fa che tanto ci avevano colpiti (tutti rispolverati per l'occasione). I Dama sono sì una band all'esordio ufficiale, ma hanno dalla loro capacità pratiche ed una maturità compositiva davvero invidiabili, doti che possono sedurre un pubblico potenzialmente molto più ampio di quello di un settore come quel gothic metal al quale molti vorrebbero a tutti i costi associarli. La grande intelligenza dei Nostri sta nell'evitare accuratamente di arrangiare i brani in funzione di 'suonare metal', a differenza di certe statiche e ben note 'realtà' europee, approccio al quale il combo lombardo preferisce la versatilità, senza paura di risultare più commercia(bi)le ed accessibile anche da chi di norma apprezza più gli Evanescence o Dolcenera che non Sirenia, Lacuna Coil etc. "Alba" è subito un degno manifesto di come Barbara e soci intendano il gothic metal: possente sì, ma misurato nella forma e foriero di una travolgente carica emozionale, con arrangiamenti di classe e vocals magnifiche, sorretto da una sezione ritmica che sa stare al suo posto (a differenza dei gruppi più metal-oriented). "Regina d'Inverno", per la quale è disponibile in rete un bel videoclip, è uno dei pezzi forti del succitato demo-CD, potenziale hit dove la bella singer danza vocalmente con enorme grazia su puntuali arrangiamenti sinfonici intrecciati alla solidità della strumentazione base, seguita da una "Scatola Di Vetro (Oriente)" ancor più dolce e sfruttabile come potenziale singolo. Bene anche due momenti più sostenuti come la solida, scattante e catchy "Seta" e la più drammatica "Ombre", ma il picco del primo dischetto è senza dubbio "Aprile", dolce e carismatica, ariosa e cantata magistralmente, capace di accendersi con stile fino al sublime refrain e di emozionare nel profondo, senza tralasciare l'accessibilità di base. Altri momenti di spicco del primo CD (intitolato "Immaginario") sono poi la dolcissima e più sinfonica "Lei", con porzioni strumentali davvero toccanti, ed una "Oltre Eclisse" con connotati da ballad, ancora ariosa e di ampio respiro. Il secondo CD, "Imaginary", si apre con "Eliot", anch'essa dal succitato demo-CD ed esempio di gothic metal perpetrato con grande classe ed arrangiamenti di pregio, mentre "Breaking Down", "Your Winter", "Rainy Roads" e "Lost" sono le versioni con testo in inglese delle varie "Alba", "Regina d'Inverno", "Ombre" e "Seta", e funzionano benissimo anche in questa forma, a testimonianza del respiro internazionale dell'opera. I due inediti sono una sensazionale cover del classico di Madonna "Live To Tell", tutta da gustare, e la conclusiva "Scarlet Toughts In Room", catturata live da Barbara nella sua stanza col solo ausilio del piano e della sua meravigliosa voce: un brano che esalta le enormi doti canore, il fulgido talento e la grande passionalità di questa artista, che canta con infinita passione i suoi testi pregni di sentimento. "Eirwen" è un nuovo motivo di vanto per la nostra scena nazionale, nonché un tassello potenzialmente importantissimo per la medesima: da non perdere.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.ravenheartmusicrecords.com/