05-10-2011
THE SPIRITUAL BAT
"Cruel Machine"
(Danse Macabre)
Time: (58:08)
Rating : 7.5
Nuovo moniker e nuova veste per il duo di Frosinone, che nella seconda incarnazione del nuovo millennio aveva già lasciato presagire cambiamenti con "Through The Shadows", poi confermati da quanto si sarebbe visto in seguito. Insieme alla 's' finale, scivolano definitivamente via tutti i tormenti languidi e orrorifici di una delle band più apprezzate in Italia e all'estero nel panorama batcave e deathrock. Molti fans di vecchia data potranno storcere il naso nel sentire brani più ritmati e minimali, in qualche modo più vicini alla darkwave degli ultimi anni, ma attenzione, perché non stiamo assolutamente parlando di vagheggiamenti pop da alta classifica: non si respirano più le oppressive atmosfere di "Confession", ma la maggior parte dei brani di "Cruel Machine" risultano accattivanti ed incisivi, pronti per essere ascoltati più e più volte. La voce maschile è totalmente assente, ma l'ottimo lavoro di Rosetta non la fa assolutamente rimpiangere, tra stridenti gorgheggi e mirabolanti evoluzioni stilisticamente impeccabili e fascinose. Chitarre graffianti, basso pulsante e continuo e batteria elettronica rappresentano un'ulteriore chiave di lettura della nuova ricerca sonora degli Spiritual Bat. La volontà di staccare con il passato si manifesta anche nel rifacimento di alcuni classici del repertorio del duo quali "Tormented Body", "Sacrament" e "Crucifixion" (solo quest'ultima, a mio parere, risulta penalizzata nella nuova versione, dal momento che ha il difficile onere di andarsi a scontrare con l'originale, un'immortale perla di alienazione). Sotto il profilo strettamente strumentale, le doti di Dario Passamonti rimangono evidenti, ma è il timbro vocale di Rosetta, sin qui vista solo dietro ai tamburi, a fungere da gran dispensatore di personalità. La sola "Chance" basterebbe a capire il peso che riveste nell'economia del nuovo sound, quando con un semplice ma efficace delay sul finale delle frasi, riesce a creare quell'effetto che molti musicisti, con una sorta di invidia, darebbero per scontato ma non sarebbero riusciti a pensare per primi. Fondamentale lavoro anche in "Sento", l'unico brano in lingua italiana, immediato ed avvincente, con un basso saltellante che sfrutta scale indiane generando una sorta di post-punk esoterico. "The Other Side", scritta da Tyves Oben (Place4Tears), tralascia per un attimo la malignità crepuscolare sin qui creata per lasciare spazio a dolci e soffuse incursioni elettroniche. "Empty Halls" merita invece una piccola 'nota di demerito': troppo evidente la somiglianza con l'inizio di "Prayers For Rain" dei Cure, ma alla fine si tratta di dettagli. Decisamente all'altezza, poi, l'intima "Lament For The Poisoned Mother" e l'elettrizzante "Deceiving", un brano tirato che, come altri, gioverà sicuramente nella fase live: se infatti sul palco la presenza scenica del duo è effettivamente minima, performance più ritmate e meno catacombali forniscono una spinta finora relegata soltanto a episodi marginali. In conclusione, non si può far altro che apprezzare la nuova veste degli Spiritual Bat: classico esempio nel quale l'esperienza è messa esclusivamente al servizio di un ispirato songwriting.
Silvio Oreste
http://www.myspace.com/thespiritualbat
http://www.dansemacabre-group.com/