11-08-2011
MAURIZIO BIANCHI
"Apokalypsis XXIII"
(Nitkie)
Time: (59:58)
Rating : 6.5
Anche la seconda stagione artistica di Maurizio Bianchi volge al termine, dopo una consacrazione che lo ha visto passare da pioniere di un genere ancora in nuce a osannato maestro del rumorismo post-moderno. "Apokalypsis XXIII" è l'album che chiude il cerchio, l'ultimo tassello di un discorso che forse sarà riaperto in seguito. Concepito la scorsa estate, il disco ha visto la luce solo nel 2011 all'interno di una sequela di ristampe che sottolinea una volta di più l'importanza di questo autore sui generis. Le radici tematiche affondano nel testo biblico dell'Apocalisse, fatto non sorprendente considerando la caratura spirituale dell'uomo in questione; colpisce invece il collegamento con suoni così singolari e - per la maggior parte - radicati nel modernismo industriale. Le quattro lunghe tracce prendono nome dai versetti di riferimento il cui testo è riportato nel retro della copertina, quasi fosse un viatico esplicativo per comprendere i brani. Ad un primo approccio emerge subito una calma serafica di fondo, figlia quasi sempre di toni duri, ma assemblati in modo da trasmettere una piena riflessività ambientale. I pezzi sono costruiti sovrapponendo e reiterando suoni e rumori diversi, segnati dall'unione tra meccaniche gelide ed incursioni al limite del melodico. Nel particolare i toni stridenti, sfumati in una misteriosa morbidezza di fondo, di "Verses 1-2" lasciano il passo alle dissonanze di piano e campane di "Verses 3-5", a cui seguono i bassi e gelidi riverberi di "Verses 6-9", che a loro volta aprono le porte alle para-sinfoniche e celestiali note della conclusiva "Verses 10-11". Con questo disco Maurizio sembra voler mostrare il suo lato più mistico, filtrato da uno stile che si mantiene nel complesso aderente a quella durezza che ben conosciamo. "Apokalypsis XXIII" si rivela un lavoro comunicativo, tanto da lasciare una volta in più l'amaro in bocca per il ritiro dalle scene di M.B. Si spera sia solo una breve parentesi in attesa di un nuovo ritorno.
Michele Viali
http://www.myspace.com/mauriziobianchi