14-05-2011
FAVOLE NERE
"Specchio Delle Fantasie"
(Crotalo/New Lm Records)
Time: (34:50)
Rating : 7.5
È dall'iniziativa del bassista Dario Calò che nascono nel 2007, a Torino, i Favole Nere. Nel giro di un paio di anni, e dopo un primo album autoprodotto, la line up si stabilizza (ben sei elementi) ed esce questo "Specchio Delle Fantasie", disco ricco di reminescenze rock, new wave e post punk. Si potrebbero paragonare ai primi Litfiba, quelli fino a "17 Re" per intendersi, soprattutto per la vocalità particolarmente intensa di Silvio Oreste, che si alterna con Caterina Pritoni nell'interpretazione dei pezzi. In realtà Favole Nere è una entità ben definita e dotata di spiccata personalità nel songwriting, con un mood che ricorda piuttosto alcuni ensemble francesi degli anni '90, tipo i Corpus Delicti. Sicuramente una delle cose che colpisce subito dal primo ascolto è la profondità delle liriche, sempre molto introspettive, ma anche ricercate dal punto di vista della struttura e della ricerca delle parole. La grande qualità dei testi sarebbe poca cosa se non fosse accompagnata anche da buona musica, ed è qui che i nostri calano l'asso, con un mix sonoro semplice ma anche raffinato, con buone partiture rock aperte ad influenze melodiche ed intensamente oscure. Brani come la veloce "Nessuna Lacrima", la liquida e quasi psichedelica "Nebbia", o la più corposa "Invisibile", rendono onore ad un gruppo giovane ma già assai maturo, che non si limita a riproporre trite formule sonore in uso qualche anno fa. Inoltre, l'alternanza fra la voce maschile (che forse paga un po' troppo dazio alla timbrica di Pelù) e quella femminile rende sempre interessanti e diversi i singoli brani. La sola "Camera A Gas", che chiude il CD, rende questo disco fra i migliori usciti in Italia negli ultimi tempi: l'inizio orientaleggiante, il mix fra le voci, l'alternanza melodica e il finale travolgente, in stile quasi progressive, rendono alto il livello di un lavoro che resta comunque molto buono. Rock, post-punk, una vena onirica sempre molto forte, omaggi grafici ad un'infanzia inquietante in stile 'Burtoniano': ingredienti semplici ma efficaci per un collage di pezzi dal grande fascino.
Ferruccio Filippi