31-01-2011
J ORPHIC
"Cum Ipse Gratia"
(Ufa Muzak)
Time: (49:43)
Rating : 6
Torniamo ad occuparci del progetto di Marco De Marco, musicista milanese noto nell'underground come J Orphic, qui giunto alla sua terza uscita. Se ad inizio 2009 l'esordio "Sulla Terra" aveva evidenziato tratti dark ambient ed industrial arricchiti da soluzioni variegate, già lo split con Jörvallr "Propaganda '900" - edito dalla SkullLine nell'ottobre dello stesso anno - aveva mostrato la volontà di esplorare territori sonori più martial-oriented; tale rinnovato spirito compositivo, non così distante per intelaiatura da un nome di rilievo come Barbarossa Umtrunk, detta i tempi anche nella nuova fatica, edita dall'interessante label russa Ufa Muzak in formato CDr, racchiuso in una bella confezione apribile con inserti e limitato a 120 copie numerate a mano. Se un po' dispiace che le premesse dell'esordio siano finite in disparte, è comunque interessante valutare l'operato del Nostro in un contesto difficile come quello marziale, dove per emergere occorrono forti qualità, onde elevarsi sopra la massa informe di cloni dei soliti noti. L'approccio di Marco fa ampio sfoggio di temi sinfonici, spesso ben impiegati col degno supporto ritmico (l'ottima "Suddenly", a tratti minacciosa), altre volte chiamati a supportare a dovere la mestizia imperante ("Victims"); se il fragore percussivo si manifesta con austerità nell'inquieta "Blind Walzer" e nella tribale "Promised Land", è altresì vero che non sempre il tessuto ritmico riesce ad imporsi come dovrebbe, complici dinamiche poco incisive, mentre l'elemento che più di ogni altro deve essere messo presto e bene a fuoco per guadagnare in efficacia e pathos è l'apporto vocale, sia che si tratti di Lucija Hrvat che dello stesso Marco. L'opera, pur mostrando dei limiti, si lascia comunque apprezzare, specie in momenti come la severa e plumbea "Vili Baroni" o l'epica e misteriosa "Spirits Of The Deads", ma frangenti come la title-track, a tratti disturbante, e la ballata "Bring My Gladio", penalizzata da scelte vocali di dubbia efficacia, mostrano come ci sia bisogno di sgrossare con forza un songwriting ancora in divenire, bisognoso di più concretezza a livello di arrangiamenti e suoni per svettare sull'agguerrita concorrenza.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/jorphic