24-01-2011
CANAAN
"Contro.Luce"
(Eibon Records)
Time: (71:29)
Rating : 8.5
Ci sono musicanti di dubbia utilità e statura morale che sfruttano il male di vivere per vendere grandi quantità di dischi e fare la vita del 'rocknrolla', e poi ci sono artisti che invece sanno davvero cosa sia il male di vivere, al punto di cantarlo in tutto il suo più recondito dolore per la condivisione con quelle poche anime sensibili rimaste, più che mai bisognose di sapere che tutto questo è reale e che non serve a niente girarsi dall'altra parte, pensando ad altro... Chi conosce la storia dei Canaan di Mauro Berchi, iniziata a livello discografico nel lontano 1996 con "Blue Fire", sa bene che la band lombarda fa parte a pieno titolo di quella schiera d'artisti che usano l'arte sonora per esprimere quel disagio interiore che, in un mondo che è quanto di più lontano ci sia dal posto ideale dove trascorrere una vita degna d'essere vissuta, si fa ogni giorno più pesante, pressante, opprimente. Il discorso musicale portato avanti dai Nostri in tanti anni è stato segnato da una coerenza stilistica che non ha mai precluso una grande e continua maturazione, tanto musicale quanto testuale, la cui ultima, eccellente tappa "The Unsaid Words" risale a quasi cinque anni fa. Senza fretta e con la pazienza certosina di chi sa bene quale tipo di risultato vuole raggiungere, Mauro e soci hanno costruito e cesellato le canzoni del nuovissimo "Contro.Luce", sesto album che vede la band abbracciare in pieno la propria italianità (tutti i testi sono infatti in lingua madre) in canzoni che se da un lato proseguono con coerenza un discorso iniziato 15 anni or sono, dall'altro introducono una più chiara, potente e cristallina forma espressiva. Se la voce si spoglia dei panni del cantato vero e proprio per farsi ancor più vera, sincera, disillusa e dolente, allo stesso modo la musica si colora di nuove sfumature, mescolando suoni organici, elettronici e/o campionati in un flusso inscindibile e guadagnando in intensità ciò che è stato ceduto sul piano della plumbea profondità espressiva che caratterizzava le prove del passato. Una canzone per ogni lettera che compone il titolo, ed in mezzo frammenti sonori meditabondi, tra melodie che toccano la sponda a Sud del Mediterraneo e suoni di confine: non piccoli riempitivi, ma veri e propri tasselli di un mosaico di rara bellezza. Se musicalmente parlando i Canaan odierni toccano le vette più alte mai raggiunte, elaborando ed assemblando suoni con una maestria unica, i testi ed il pathos espresso non sono da meno: frammenti di pensieri di anime inquiete che non possono trovare vera pace in un mondo che ha tradito tutte le loro speranze, parole che fanno male perché assolutamente vere, sincere, sentite. Crescendo magistrali ed arrangiamenti di una ricchezza che ha del miracoloso, esaltati dal miglior suono di cui abbia mai goduto la band, completano un quadro inequivocabile: "Contro.Luce" è la vetta compositiva dei Canaan, la nuova perla di dolore interiore che questa grande band italiana ha scelto di condividere con chi avrà la sensibilità sufficiente a coglierne l'assoluta, cristallina onestà.
Roberto Alessandro Filippozzi