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Room 108

23-11-2010

STARDOM

"Soviet Della Moda"

Cover STARDOM

(Danze Moderne)

Time: (52:04)

Rating : 7

Per alcune vicissitudini e necessità in veste di musicista, ebbi modo di contattare gli Stardom circa un anno fa. Ricordo che fin dall'inizio rimasi colpito dall'immagine elegante e vintage della loro pagina Myspace, nonché dall'adrenalinica immediatezza dei brani contenuti sul singolo "Vetroplastica", uscito nel 2009 per la Tre Accordi Records. Dopo questo interessante capitolo, reperibile su piattaforma digitale iTunes e preceduto peraltro da opening-act per band di grosso calibro come Clan Of Xymox e Christian Death, ho sempre seguito questo progetto con curiosità e interesse. Nel 2010 il quintetto di Milano giunge alla firma di un contratto discografico con la Danze Moderne del gruppo Fonoarte, una delle label più attente al panorama wave italiano. "Soviet Della Moda" è il loro primo album, ma non sembra per nulla risentire dell'inesperienza degli esordi: genuino e immediato, ma allo stesso tempo curato nei particolari e studiato con molta professionalità nei dettagli degli arrangiamenti e nella cura del suono. Post-punk d'autore, new wave che strizza l'occhio al pop e rimanda a paragoni con Joy Division e Jesus And Mary Chain restando sui classici, Baustelle e gli ultimi Afterhours per le sfumature più contemporanee. Ma soprattutto Diaframma, forse troppo... Federico Fiumani, per il cantante Riccardo Angiolani, è evidentemente qualcosa in più della semplice ispirazione, sia dal punto di vista della timbrica e della spigolosità nelle melodie che da quello dei vocaboli usati, davvero troppo simili a quelli del frontman dei Diaframma. Ciò non toglie che i versi, a cavallo tra quotidiane storie adolescenziali ed ermetiche poesie in chiaroscure tinte 'moderne' sulla scia di band quali Subsonica e i già citati Baustelle, puntino dritto ai cuori e ai 'bit' delle nuove generazioni. L'inizio è promettente: "Dresda" si identifica come una dolceamara pop-wave, minimale e pulsante, mentre la successiva "Unidirezionale", singolo di lancio, sfodera una convincente dose di grinta e lascia pensare con un pizzico di nostalgia a quello che potrebbero essere i C.C.C.P. ai giorni nostri. Meno convincenti sono invece i brani che seguono, che pur denotando una personale ricerca di stile finiscono per rientrare nel grosso e sterile calderone del pop contemporaneo italiano; ciononostante confermano le doti dei Nostri, soprattutto nell'originalità della sezione ritmica, che si avvale di un inedito basso sovente in versione 'slap' e di un drumming multiforme e meditato. Con "Sospesi" si torna poi alla wave più classica degli anni ottanta, tributando i Diaframma in modo eccessivo per melodie e parole, ma sfoderando comunque un refrain da brividi per quello che è probabilmente lo zenith compositivo degli oltre cinquanta minuti dell'album. Lo stesso si può dire della malinconia di "Senza Fine", ombrosamente funky nell'incedere e con i synth in primo piano. "Controluce" è forse meno ispirata delle precedenti, ed oltre ai costanti riferimenti ai Diaframma si avvale di un riff che strizza l'occhio a "The Drowning Man" dei Cure. "Anoinoia" è piacevole e trascinante come un buon pezzo dei Placebo, più personale e ricercata, forse un punto di partenza per possibili e necessari scenari futuri. Infatti l'unica critica che può essere fatta agli Stardom è quella di non avere il coraggio di andare oltre alcune palesi influenze. Se in alcuni brani si nota la mancanza di riferimenti precisi (o forse sono io che ho identificato quei brani come il loro stile), nel resto dell'album si nuota tra acque fin troppo conosciute. In questo contesto, pregevole il lavoro svolto dal bassista Oliver Pavicevic, da solo in grado di conferire ai brani la direzione stilistica e di sostenere l'ossatura di un sound che non ha nulla da invidiare ai grossi nomi internazionali per professionalità e arrangiamenti, ma che necessita della ricerca di una propria via. Un buon album, decisamente al di sopra di quanto abbia offerto ultimamente la wave italiana più sotterranea. A questo punto la curiosità per il prossimo lavoro sarà ancora maggiore...

Silvio Oreste

 

http://www.myspace.com/stardom.mi

http://www.danzemoderne.it/